Anni passati a subite le false promesse di annunci e titolari senza alcuno scrupolo, poi la svolta, o almeno cosi sembrava.
La necessità, la smania, spesso la sfida, perchè anche di quello si tratta, di trovare un lavoro che possa darci l’indipendenze e soprattutto la dignità di una esistenza serena ed economicamente appagante, spinge donne ed uomini a fidarsi sempre più del dovuto, in quelli che sono veri e propri sentieri oscuri della nostra società. Il web, in questo caso, aiuta quanti provano ad approfittare in ogni caso, in ogni modo, della disperazione altrui.
La storia di Giorgio Veltroni, arrivata presso la nostra redazione ci mette davanti ad un contesto che forse prima d’ora avremmo ignorato, ma che invece nasconde insidie e rischi ben precisi, perchè facenti parte di un disegno prestabilito, dal cui è davvero complicato, poi, venirne fuori. Giorgio ha 28 anni, trevigiano, ed una serie di esperienze lavorative fallimentari alle spalle. Un giorno, scopre una sorta di guru della vendita on line e si lascia convincere.
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Cercava un lavoro ed invece: dal corso effettuato alla vendita di esso, il passo è davvero breve
Succede tutto molto rapidamente, ci racconta Giorgio: “Un giorno, mentre sono alla ricerca di offerte di lavoro mi lascio incuriosire da un annuncio. Un corso in cui si insegnava a diventare esperti di vendite, in cui si spiegava come creare il proprio gruppo lavorativo e guadagnare cifre a sei zeri. Iscrizione gratuita. In quel periodo – continua Giorgio – non avevo molto da perdere e mi lascio abbindolare da quelle parole”. Il corso prende il via, ma dopo circa una settima la prima richiesta economica: 500 euro per un’essenziale aggiornamento, una sorta di lezione extra tenuta da un noto imprenditore del settore.
Giorgio cede, nei successivi 40 giorni, la cosa si ripeterà altre due volte. La prima per il kit da acquistare per l’inizio della propria attività, la seconda per fantomatiche spese accessorie legate alla fruizione del corso. Il ragazzo, affiancato da un tutor dell’azienda che l’ha formato, inizia la sua attività lavorativa. Con grande sorpresa, però, dai primi giorni si rende conto che tutto ciò che si chiede, è la ricerca di potenziali acquirenti di corsi di formazione. Acquirenti da scovare tra i propri contatti, famiglia e amici, o anche dal web.
A quel punto Giorgio comincia a riflettere su alcune fasi di quel corso on line. In pratica non esiste alcun contesto lavorativo in cui essere inserito, il contesto lavorativo è quello, vendere corsi on line, cosi come è stato fatto con lui. Il ragazzo, a questo punto si sente vagamente ingannato.
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“Pensavo di essere avviato ad una attività professionale precisa, inserito in un contesto di vendita valido e remunerativo, ho scoperto invece che il mio lavoro sarebbe stato quello di ingannare altri ragazzi come me, con false promesse. Il miraggio di una occupazione che diventa poi la necessità di truffare altre persone. Si, truffare -conclude Giorgio – perchè per come la vedo io, dopo aver pagato quasi 2000 euro, oggi mi ritrovo senza lavoro, perchè di vendere false speranze a tanti giovani come me, proprio non ne avevo voglia”.