Gli adempimenti fiscali obbligatori per i contribuenti devono essere assolti, pena il pagamento di pesanti multe. Non dimenticate questo appuntamento o vi arriverà una sanzione.
L’Agenzia delle Entrate farà scattare multe pesantissime qualora non venisse consegnato un documento fiscale tra i più importanti, la dichiarazione dei redditi. In caso di ritardi nella consegna si potrà pagare solamente una mora avvalendosi delle dichiarazioni tardive, ma qualora l’omissione persista arriveranno multe salate il cui importo risulta essere variabile. Saranno proprio gli aspetti sanzionatori ad essere da noi approfonditi in modo tale da sapere cosa ci aspetta in seguito ad un ritardo o ad una omissione.
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Inviare la dichiarazione dei redditi oltre i termini ultimi previsti dall’Agenzia delle Entrate significherebbe agire per ravvedimento operoso ed incorrere nel pagamento di una mora. Il ravvedimento operoso è lo strumento da utilizzare qualora si abbia necessità di ripristinare la violata legalità in ambito amministrativo e prevede l’applicazione di una sanzione che, nel caso della dichiarazione dei redditi, corrisponde al 30% dell’imposta dovuta.
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Le sanzioni previste dall’Agenzia delle Entrate nel caso in cui si ometta di inviare la dichiarazione dei redditi risultano essere decisamente salate. L’importo della multa è variabile e dipendente da vari fattori. Iniziamo valutando la situazione in cui il contribuente dimentica di inviare il documento fiscale e IVA ma non risultano a suo carico imposte da versare. L’Agenzia delle Entrate procederà erogando una sanzione dall’importo compreso tra 250 e 2 mila euro. Omettendo l’invio della dichiarazione più IRAP, invece, il range della multa risulterebbe compreso tra 250 e mille euro mentre le cifre diventerebbero piuttosto elevate nel caso in cui l’omissione riguardasse dichiarazione dei redditi, IVA e IRAP con le imposte dovute.
L’aggravio va da un minimo del 120% ad un massimo del 240% sull’importo dell’imposta dovuta, secondo quanto stabilito dall’articolo 5, comma 3 del Decreto Legge 471/1997. E’ facile intuire come percentuali del genere facciano salire il debito a cifre da capogiro. Poniamo l’esempio di 10 mila euro di imposte dovute. Ammettendo il rincaro del 120% si arriverebbe ad una sanzione di 22 mila euro ma qualora l’Agenzia delle Entrate optasse per il rincaro massimo del 240% la somma da corrispondere sarebbe di 34 mila euro.
Conclusione? Segnate sul calendario l’appuntamento dell’invio della dichiarazione dei redditi e non ritardate la consegna per non incorrere in multe molto pesanti.