Istat, finalmente belle notizie: imprese e famiglie tornano a far alzare il loro indice di fiducia verso il futuro
Dopo quasi due anni di buio, c’è fiducia per il futuro: lo dice l’Istat. Di fatto, secondo le ricerche del mese di maggio dell’Istituto nazionale di statistica, la dimensione di fiducia dei consumatori: “si avvicina al livello di febbraio 2020 segnalando un recupero completo rispetto alla caduta dovuta all’emergenza sanitaria”.
Famiglie, coppie, gruppi di amici, che tornano man mano a riassaporare la vita pre-Covid, anche grazie al vaccino che in Italia, sta facendo il suo corso. Saranno loro a muovere anche l’economia del turismo, nonostante nel 2021 cambierà il modo di affrontare le vacanze estive. Fiducia perciò, anche per il settore turistico e per le imprese.
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Come detto, anche le imprese ricominciano a vedere l’uscita dal tunnel, secondo Istat l’umore: “accelera fortemente rispetto alla tendenza positiva in atto da dicembre 2020, raggiungendo il livello più elevato da febbraio 2018″. L’indice dei consumatori per servizi e mercato sale da 102,3 punti a 110,6, salendo su diversi punti, su tutti, la situazione economica italiana. L’indice composito delle imprese intanto, è balzato dal 97,9 a 106,7.
Alcune imprese, hanno anche ragione di esultare grazie ai 40 miliardi del Decreto, per abbattere i costi fissi. Andando a dividere più minuziosamente il livello di soddisfazione e fiducia nel futuro delle imprese, vediamo che sempre secondo l’Istituto, per l’industria manifatturiera, l’indice sale da 106,0 a 110,2, mentre nel mondo delle costruzioni, da 148,5 a 153,9. Poi ci sono i servizi di mercato con l’ascesa dall’87,6 al 98,4 ed il commercio al dettaglio che sale da 96,0 a 99,3.
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Ed ancora, ecco cosa lascia intendere l’Istat, attraverso la sua nota, dopo lo studio dell’indice del mondo delle imprese: “La fiducia migliora in modo rilevante nel settore del turismo e in quello del trasporto e magazzinaggio. Nel commercio al dettaglio, migliorano sia i giudizi sia le aspettative sulle vendite mentre le scorte sono giudicate in accumulo”.