Rapina a Roma: mamma rischia il carcere per disperazione

Una rapina stroncata sul nascere, non ci sono per fortuna, gravi conseguenze, ma la donna era disperata, per questo lo ha fatto

Falso primario: come metteva in scena le truffe a Roma
Carabinieri (Fonte foto: web)

Purtroppo non tutti i tentativi di furto hanno un vero malvivente alle spalle. Quello accaduto a Nettuno, comune che fa parte della città metropolitana di Roma Capitale, è solo un atto disperato, che ci lascia capire in che condizini versa il nostro Paese.

Altro che truffe milionarie come quella del falso promotore finanziario, a tentare la rapina al supermercato, è stata una giovane donna, mamma di due figli e che, stando alle sue dichiarazioni, non riuscirebbe a pagare nemmeno l’affitto a fine mese.

Leggi anche>>> Il grido disperato di Valeria Marini: “Hanno rubato 300 mila euro a mamma”

Tenta la rapina, ma la bloccano subito

La donna ha soltanto trent’anni ed è come detto, madre di due bambini. Le era rimasto solo questo tentativo a quanto pare, un tentativo disperato che non ha avuto per fortuna, seguiti tragici. Non essendo esperta di crimini, la donna si è lanciata in un tentativo poco convinto ed è stata bloccata subito dagli uomini della vigilanza del supermercato. Inevitabile poi per lei, l’arrivo dei carabinieri.

Il tentativo, ha avuto ieri come protagonista questa donna, presso il Panorama di via Ugo La Malfa a Nettuno, dove la trentenne è entrata munita di una lama di 17 centimetri, con cui si è avvicinata ad una cassiera, esclamando: “Dammi i soldi del fondo cassa”, spaventando i presenti. Ripetiamo, non una professionista del mestiere, come quelli che invece portano a termine la truffa del momento, con ottimi risultati.

Leggi anche>>> Vacanza a cinque stelle per lo sceicco: viene in Italia e affitta tutto l’albergo

Il tentativo molto poco convinto, è stato quindi fermato sul nascere dalla vigilanza, che ha poi chiesto la presenza dei militari del 112. Tempestivo, l’arrivo di una pattuglia dei carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Anzio. Dopo l’arresto, la donna ha spiegato che il suo gesto è dovuto alle forti difficoltà economiche. Rito direttissimo per lei, e condanna agli arresti domiciliari.

Gestione cookie