La richiesta del Fisco grava su moltissimi ex lavoratori del settore bancario, migliaia di euro da restituire
Cosa sta accadendo tra il Fisco e diversi ex lavoratori. Che questi ultimi, hanno ricevuto un avviso bonario di pagamento d’integrazione di imposte ed hanno pochi giorni per poter pagare. La quota non è di certo una sciocchezza ed il tempo scorre.
D’altra parte, che il Fisco si stia riattivando in maniera abbastanza prepotente non è notizia di oggi, anzi i più di 100mila contribuenti finiti sotto la lente d’ingrandimento sono tutt’altro che una sorpresa, ma in che modo rischiano questi ex lavoratori?
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Perché il Fisco vuole 2.000 euro da loro
Da cosa nasce tutto, dal lontano 2016. In quell’anno, a più di 11mila lavoratori del settore bancario fu dato un assegno di accompagnamento per la pensione. L’erogazione di quest’ultimo è stata possibile in via eccezionale grazie al Fondo di solidarietà. Questo, ha come scopo il sostegno del reddito dei dipendenti in banca. A proposito del Fondo di solidarietà, questo può interessare anche la prima casa, grazie a dei requisiti.
In almeno 11.000 quindi, decisero di sfruttare il momento ed uscire in anticipo dal mondo del lavoro. Il problema è che non avevano i requisiti giusti per poter andare in pensione, e per ben 5 anni, hanno dovuto ringraziare il Fondo, con un assegno straordinario, per sostenere i loro redditi.
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Ad emettere quegli assegni, era l’Inps. A causa poi delle diverse tassazioni, il datore di lavoro ora vi applica una trattenuta fiscale provvisoria, ricalcolata dall’Agenzia delle Entrate. Questa poi, ha spedito almeno 8.000 avvisi agli ex lavoratori che hanno percepito l’assegno. In conclusione, agli ex dipendenti bancari, resta ora fino al 30 maggio, per restituire 2.000 euro dovuti all’Inps. Al lavoro, per tentare di arrestare la procedura, ci sono ora i sindacati, ABI, INPS, che con l’Agenzia delle Entrate stessa vorrebbero trovare una soluzione. Ma c’è poco tempo.