Nel corso degli anni, è possibile che le famiglie arrivino a maturare un debito. Il fondo patrimoniale può essere un buon antidoto.
Il risparmio è sempre una componente essenziale per le famiglie, specie in momenti di difficoltà. Quando, in teoria, è più complicato mettere qualcosa da parte. Eppure, proprio per far fronte a periodi come questi, è fondamentale avere una “riserva aurifera” alla quale attingere, così da tamponare eventuali emorragie economiche all’interno del welfare familiare. Una di queste situazioni, naturalmente, si palesa nel momento in cui viene maturato un debito, col rischio che i creditori vadano ad aggredire i nostri beni al fine di rivendicare il diritto al rientro del proprio credito.
In alcuni casi si tratta di situazioni complesse, in altri di veri e propri drammi. Per questo è bene capire se esistano delle possibilità per tutelare i propri beni, come la casa o altri, da un eventuale assalto dei creditori. In realtà ne esistono diverse, ognuna con le sue peculiarità. Fra queste, certamente emerge la soluzione del fondo patrimoniale, ovvero un modo per tenere al riparo i risparmi della famiglia e garantire ai propri figli di non ritrovarsi a bocca asciutta in futuro.
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Fondo patrimoniale, un paracadute contro la crisi
Quando si parla di fondo patrimoniale, va fatto riferimento alla Legge 151/1975, nella quale si stabilivano i dettagli della cosiddetta riforma della famiglia. Nello specifico, si parla di un vincolo di destinazione stipulato dai coniugi o dalle coppie unite civilmente in termini di atto pubblico. Nel fondo vengono inseriti tutti i beni della famiglia, dalla casa (qualora fosse di proprietà) ai beni mobili inseriti nei pubblici registri. Il fondo patrimoniale accoglie anche eventuali titoli di credito. Una misura pensata proprio per far fronte a eventuali situazioni di debito che, nel corso degli anni, potrebbero venire a manifestarsi per i nuclei familiari.
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Al fine della validità del fondo patrimoniale, è necessario che i coniugi lo sottoscrivano assieme tramite atto pubblico notarile. I beni inclusi, anche qualora fossero comuni, confluiranno così in un patrimonio separato, sul quale vigerà il vincolo dell’indisponibilità. E questo proprio in virtù della sua funzione di paracadute contro eventuali pretese creditorie. Il fondo diventerà effettivamente funzionante con la sua annotazione all’atto matrimoniale. Chiaro che la soluzione sarebbe adatta solo nel caso di debiti successivi e non pregressi. Inoltre, l’intera copertura potrebbe saltare qualora venga rilevato un intento di frode. A ogni modo, sempre meglio passare per una consulenza: esistono infatti delle limitazioni al fondo patrimoniale che, se non vagliate, potrebbero vanificare tutti i tentativi.