Con la fine di Quota 100 diverse cose cambieranno per i pensionati italiani a partire dal 31 dicembre 2021. Vediamo quali potrebbero essere i possibili scenari per le pensioni
Il 2022 sarà un anno di grandi cambiamenti per quanto concerne le pensioni. Il 31 dicembre 2021 infatti scadrà Quota 100 che ha permesso a diverse persone di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro (a 62 anni e con 38 anni di contributi versati) e godersi il meritato trattamento previdenziale.
A meno di clamorosi colpi di scena nei prossimi 7 mesi non sarà rinnovata e ciò sta generando una situazione di incertezza visto che tra le tante ipotesi al vaglio per la successione, ancora nessuna è stata ufficializzata.
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Pensioni: cosa succederà dopo il 31 dicembre 2021
Al momento tra le proposte più interessanti e che sembrano mettere d’accordo un po’ tutte le parti in causa (Governo, sindacati e lavoratori) c’è quella di Quota 41 che permette di andare in pensione dopo aver versato i contributi per 41 a prescindere dall’età.
Altra soluzione è Quota 102 che prevede il pensionamento a 64 anni e dopo 38 anni di contributi pagati regolarmente. Altro discorso per quanto riguarda Quota 92, misura a cui potrebbero aderire coloro che svolgono i cosiddetti lavori usuranti. In questo caso è necessario aver compiuto 62 anni e avere 30 anni di contributi alle spalle.
La proroga dell’Ape sociale e Opzione donna sono tra le opzioni rimanenti. In particolare la seconda andrebbe in contro alle esigenze del gentil sesso. Ad ogni modo il Governo dovrà lavorare nel migliore dei modi nei prossimi mesi, anche perché i sindacati su questo tema non ammettono passi falsi.
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Bisogna risolvere il problema dello scalone che si sta delineando con l’abolizione di Quota 100. Passare dalla possibile pensionamento a 62 anni a quello regolare di 67 anni comporta altri 5 anni di lavoro e sacrifici, che con l’avanzare dell’età non sono sempre semplici da sostenere.