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Cos’è NoiPa: dall’Inps un piccolo prestito per un grande aiuto

Un’opzione alternativa con diversi vantaggi e parecchie modalità di restituzione. Il prestito NoiPa offre un’importante occasione.

Foto © AdobeStock

Non per forza, quando si parla di un prestito, bisogna fare riferimento a grosse cifre. Esistono infatti numerosissime situazioni che possono richiedere un aiuto economico, anche piccolo, per essere sostenute. Per questo, a meno che non si tratti di cose importanti come l’acquisto di una casa, è bene valutare con attenzione le possibilità offerte in fatto di prestiti. Un’occasione importante la concede l’Inps, che va di fatto a rivedere le regole dell’ex prestito Inpdap mettendo a disposizione il nuovo NoiPa. Si tratta di un aiuto economico che risponde a tutte le caratteristiche del self service.

NoiPa, infatti, può essere richiesto online e, soprattutto, non richiederà ulteriori operazioni. Nel senso che, oltre a essere accreditato direttamente sul conto corrente dove è accreditato lo stipendio, dal ì verrà anche scalata la rata per la restituzione. In sostanza, non ci si accorgerà nemmeno di star restituendo quanto richiesto, dal momento che non serviranno bonifici né pagamenti di cedolini o quant’altro. Una buona occasione, anche per le diverse modalità alle quali il prestito NoiPa dà accesso.

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Cos’è NoiPa: come funziona il prestito dell’Inps

Con questa forma di sostegno, infatti, l’Inps apre ai prestiti a una o più mensilità, mettendo peraltro a disposizione un form online non solo per richiedere il finanziamento ma anche per effettuare delle simulazioni preliminari (opzione “Simulazione piccolo prestito”). Sempre online, inoltre, sarà possibile monitorare costantemente l’avanzamento della pratica, dalla richiesta alla piena restituzione. Unico requisito, l’iscrizione alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (come dipendente gestito da NoiPa) e un versamento di contributo dello 0,35%.

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Per quanto riguarda gli importi richiedibili, si va in base allo stipendio percepito. Il calcolo applicato, infatti, riguarderà le possibilità di restituzione. Ad esempio, nel caso in cui il richiedente percepisca un compenso di 1.500 euro, il massimo erogabile sarà 6 mila euro. Questo per una ragione molto semplice: è possibile richiedere da 1 a 4 mensilità dello stipendio, restituibili tra i 12 e i 48 mesi. Unica eccezione, nel caso l’importo da richiedere sia più elevato, l’ottenimento di due mensilità nette di stipendio ogni anno per un massimo di 8 richiedibili. In questo modo, sempre sulla base dei 1.500 euro di stipendio, si potrebbe ottenerne un massimo di 12 mila. Per l’erogazione non bisognerà aspettare molto: da un minimo di 45 giorni a un massimo di due mesi. La differenza la farà la pratica aperta.

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Damiano Mattana