La scomparsa di Franco Battiato è stata un duro colpo per l’intero panorama culturale italiano. Ma il suo lascito non è solo la sua poesia.
Quando un grande artista ci lascia, sarebbe bello poter parlare esclusivamente di eredità culturale. Un patrimonio accessibile e condivisibile da tutti, un lascito che di per sé vale più di tutto quanto possa essere messo insieme in termini economici. Il problema sorge proprio in questo senso. Un discorso del genere non può essere fatto, se non in termini puramente estetici. In ballo, infatti, c’è sempre qualcosa di ben più concreto. E quasi sempre si tratta di situazioni complesse. Franco Battiato, in questo senso, non fa eccezione. Il grande cantautore siciliano ha consegnato all’umanità testi di qualità superiore, vanto del nostro Paese a livello mondiale.
Tuttavia, non mancano questioni più terra terra. Soprattutto perché Battiato ha condotto una vita estremamente ritirata, legatissimo alla sua terra e privo di legami concreti, fatta eccezione per quelli con i suoi familiari. La mamma Grazia, scomparsa nel 1994, e suo fratello Michele, di fatto l’unico erede diretto del cantautore. Battiato, infatti, non ha preso moglie né avuto figli, il che rende quantomeno complessa la situazione legata alla sua ingente eredità. Non è tanto capire cosa lascia a incuriosire, quanto sapere a chi andrà.
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Franco Battiato, il nodo dell’eredità: il doppio lascito del maestro
Nel discorso sulla sua eredità, bisogna iniziare da un distinguo primario. Battiato ha di fatto lasciato due branche patrimoniali, leggibili da un lato culturale e musicale e, naturalmente, su un piano economico. Nel primo caso, non si parla di lasciti concreti (perlomeno non materiali): la questione è diradare la giungla burocratica legata a diritti delle sue opere, considerando peraltro che, dopo la morte del cantautore, i suoi titoli hanno subito un rialzo in termini di ascolti, accrescendone di conseguenza il valore economico. Sulla questione non è semplice intervenire: le rivendicazioni, infatti, potrebbero arrivare sia dalla famiglia che dai suoi amici, a seconda dell’incidenza.
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C’è poi tutto il discorso legato al lato economico del suo patrimonio. L’eredità del maestro si stima in circa tre milioni di euro. Una cifra in cui vanno incluse le sue proprietà, dalla residenza di Milo, dove ha vissuto per gran parte della sua vita, alle due case di Milano, oltre alla società L’Ottava Srl. In merito a quest’ultima, sembra che fra il 2017 e il 2018 fossero stare registrate ingenti perdite (nella misura di circa 2 milioni di euro). Sembra comunque che un erede vi sia. Anzi, una erede. Si tratterebbe della nipote di Battiato alla quale, a quanto sembra, il maestro decise di destinare la sua fortuna. Un’ipotesi di cui, probabilmente, si discuterà a lungo.