Crisi economica, il quadro di Bankitalia: cosa ne pensano gli italiani del futuro

La tendenza delle famiglie è quella del risparmio ma che non produrrà un aumento della spesa: la fotografia di Bankitalia.

Bankitalia crisi economica
Foto © GettyImages

Si comincia a riaprire, si imposta una prima impalcatura di futuro con la tendenza, finalmente, a guardare al di là della pandemia. Eppure, anche in quadro più ottimista, le prospettive restano sempre complicate. La fotografia di Bankitalia lascia ben pochi dubbi circa i mesi che aspettano il nostro Paese, sotto una luce migliore per quanto riguarda i contagi del Covid-19, ma ancora sotto pressione sul lato economico. E questo riguarda tutti gli strati sociali, soprattutto i nuclei familiari. Il problema non è solo la difficoltà a far fronte alle spese ma anche i timori per il futuro. Dalla paura nell’effettuare degli investimenti, anche minimi, a quella di una nuova escalation di contagi.

L’analisi della Banca d’Italia è chiara da questo punto di vista. L’incertezza regna ancora sovrana fra le famiglie italiane e per una serie infinita di ragioni, tutte legate alla crisi economica vissuta fin qui. Come spiega Bankitalia nel suo report, “poco meno di un terzo dei nuclei ha riferito di aver subito un calo del reddito nell’ultimo mese; il peggioramento delle condizioni reddituali è mitigato dalle misure di sostegno al reddito”. Uno dei problemi maggiori, è che i comportamenti di consumo risentono ancora dell’emergenza sanitaria. Più in forma di timore che di prudenza.

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Crisi economica, il quadro di Bankitalia: fra spesa e risparmio

Basterebbe un dato a certificare l’emergenza in atto: più del 60% dei nuclei familiari, infatti, riscontra delle difficoltà ad arrivare a fine mese, ovvero il 10% in più rispetto al periodo precedente alla pandemia. Ma non sono solo questi i numeri a rendere chiara l’evidenza. Bankitalia evidenzia come il 65% delle famiglie con un lavoratore autonomo a capo riscontri difficoltà economiche. E in questo caso l’aumento è sensibile rispetto al periodo pre-pandemia: +20%. Un altro 40%, sempre per quanto riguarda le famiglie, lamenta il fatto di non avere un reddito sufficiente per coprire le spese nell’arco dei 12 mesi.

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Il riflesso sui consumi è altrettanto evidente. Nel quadro descritto dalla Banca d’Italia emerge che la riduzione è stata complessiva ma indirizzata soprattutto su alcuni settori: l’80% delle famiglie ha ridotto le uscite, soprattutto per ristoranti, alberghi, bar e anche abbigliamento. Inevitabile che, in questo contesto, a salire sia stato il risparmio medio annuo, in modo decisamente più intenso rispetto al 2019. Il nodo è sempre quello della spesa: aver risparmiato di più, spiega Bankitalia, non corrisponderà a un aumento della spesa. I risparmi vengono confluiti soprattutto in depositi e investimenti, anche di piccola rendita. Un modo per cercare di non andare a fondo, con la speranza che le riaperture rilancino sul serio il settore dei consumi.

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