Importanti cambiamenti in vista per l’assegno unico per i figli che potrebbe portare con sé delle importanti novità. Ecco cosa c’è da sapere in merito.
Gli ultimi mesi sono stati segnati dall’impatto del Covid che ha portato con sé delle gravi ripercussioni sia dal punto di vista sociale che economico. Al fine di limitarne la diffusione, infatti, abbiamo dovuto cambiare molte nostre abitudini. Ne sono una chiara dimostrazione il distanziamento sociale, ma anche l’utilizzo delle mascherine o il coprifuoco. Ad aggravare la situazione, il fatto che molti imprenditori abbiano dovuto abbassare le serrande delle proprie attività.
Molte, pertanto, sono le famiglie che si ritrovano a vivere una grave crisi finanziaria. Per questo motivo il governo ha deciso di approvare varie forme di aiuto, come ad esempio il bonus baby sitter e i congedi parentali. Ma non solo, a partire da luglio i lavoratori autonomi o disoccupati potrebbero iniziare a beneficiare dell’assegno unico famigliare. Una sorta di misura ponte, con l’assegno unico universale che partirà a regime per tutti a partire da gennaio 2022. Una forma di aiuto senz’ombra di dubbio importante, che potrebbe portare con sé delle ulteriori novità. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.
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L’assegno unico familiare si presenta come un assegno mensile rivolto a tutte le famiglie che hanno un figlio fino a 21 anni a carico. Avrà un valore massimo di 250 euro, con l’importo che risulterà differente a second dell’Isee della famiglia interessata.
I disoccupati e i lavoratori autonomi, ricordiamo, saranno i primi a beneficiare dell’assegno unico per figli a partire dal 1° luglio 2021. Tutti gli altri, invece, dovranno attendere il 1° gennaio 2022. Una notizia senz’ombra di dubbio importante, che a quanto pare porta con sé ulteriori novità. Stando a quanto spiegato dal ministro del lavoro, Andrea Orlando, nel “question time” alla Camera, infatti, tale misura sarà erogata anche a favore dei minori in affidamento.
“Premesso che la questione involge profili di espressa competenza del Ministero con delega per la famiglia, occorre ribadire l’ormai consolidato orientamento secondo cui il soggetto affidato ad una famiglia debba godere dello stesso trattamento, quanto alle prestazioni assistenziali, di quello che riceverebbe nella famiglia di origine“, ha infatti affermato Orlando. Non resta quindi che attendere i prossimi mesi e vedere quali saranno le prossime decisioni del governo in merito all’assegno unico universale.