Auto usate con contachilometri contraffatti, come riconoscere l’inganno e difendere il proprio acquisto?
Una delle truffe commerciali messe in atto dai rivenditori di auto usate riguarda i contachilometri contraffatti. Questa pratica del tutto scorretta impedisce al consumatore di effettuare un acquisto consapevole e lo priva della possibilità di poter valutare correttamente i futuri costi di manutenzione. Conoscere i chilometri percorsi da un’auto usata è, infatti, il primissimo aspetto considerato dal possibile acquirente. Un veicolo con un numero considerevole di chilometri – la soglia considerata accettabile è al massimo di 100 mila km – avrà sicuramente un costo inferiore rispetto ad un mezzo più giovane e risulterà meno sicuro. Ecco che il venditore scorretto, per evitare di ridurre i guadagni o di lasciare un’auto invenduta, mette in atto delle procedure per “ringiovanire” la macchina a discapito dell’acquirente. L’inganno, però, potrà essere svelato seguendo semplici raccomandazioni.
La consapevolezza della presenza di rappresentanti di concessionarie non del tutto onesti deve portare a verificare la veridicità di quanto affermato dal venditore in termini di chilometri percorsi dall’auto usata. Per svelare l’inganno occorrerà controllare il talloncino adesivo che riporta l’ultimo cambio dell’olio effettuato e che indicherà la percorrenza più o meno alta. In secondo luogo, si potrà prestare attenzione al data base della casa lasciandosi aiutare da un’officina specializzata che ha eseguito in precedenza un tagliando dell’auto. Un’ultima accortezza per svelare l’inganno dei contachilometri contraffatti, poi, potrà essere messa in atto attraverso Google. Digitando la dicitura “portale dell’automobilista verifica dell’ultima revisione” si accederà ad una pagina in cui inserendo il numero di targa si visualizzeranno i chilometri registrati all’ultima revisione.
Consigliamo di prestare particolare attenzione anche al contratto di vendita. L’astuto rappresentante di concessionaria che vende auto con contachilometri contraffatti potrebbe cercare di scaricare ogni responsabilità di future problematiche del veicolo. Cercare e trovare clausole vessatorie o formule limitative dei diritti che sono tutelati e sanciti dal Codice di Consumo dovrebbe essere un aiuto nel svelare il possibile inganno del venditore. Nel momento in cui si percepisce la truffa, occorrerà agire di conseguenza.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato suggerisce ai consumatori di rivolgersi all’Antitrust per segnalare la possibile truffa dell’alterazione del contachilometri. L’azione di denuncia deve essere compiuta entro il termine della garanzie legale che corrisponde, generalmente, a 24 mesi. L’Unione Nazionale Consumatori consiglia, poi, di inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno al venditore in cui si constata il grave difetto di conformità rilevato. Tale contestazione dovrà essere inoltrata entro 60 giorni dal momento in cui si è accertato il difetto del contachilometri contraffatto.