L’ipotesi di Eurispes è quella di realizzare una riforma fiscale importante sacrificando qualche risorsa altrove. Il Reddito come la pensa?
Non se ne è mai parlato davvero concretamente, eppure è bastata l’entrata in scena di Mario Draghi a mettere gli italiani sull’attenti circa la possibilità di vedersi inserita, nell’elenco di cose da pagare, anche una tassa patrimoniale. Una paura che, almeno per ora, sembra destinata a restare tale. E talmente condizionante da farci dimenticare che, purtroppo, un qualcosa di simile alla patrimoniale molti di noi la pagano già, sotto il nome di “imposta di bollo”. Una paura comunque a tratti giustificata, soprattutto in relazione alla ripartenza economica che sarà necessario intraprendere. Il rischio, infatti, è che le risorse stanziate siano utili più che altro a imbastire il movimento dell’ingranaggio.
Il governo, con l’ultimo decreto, ha stabilito una pace fiscale relativa alle cartelle esattoriali più antiche e meno esose. Tuttavia, secondo i piani dell’esecutivo a guida Draghi, l’obiettivo sarebbe più che altro quello di una riforma totale del sistema fiscale, così da contrastare efficacemente l’evasione e non gravare in maniera eccessiva sulle spalle dei contribuenti. Tutto in cantiere per il momento, per questo lo spauracchio della patrimoniale non va via. E come esorcizzarlo se non attraverso il risparmio su altri fronti? Si era parlato anche di questo e facendo peraltro dei nomi eccellenti. Uno su tutti: Reddito di cittadinanza.
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Tutto assume un aspetto consequenziale. Secondo Eurispes, infatti, per riuscire a coprire i costi della riforma fiscale starebbe vagliando l’ipotesi di proporre una scorciata delle risorse a disposizione per la misura cardine del fu governo gialloblu. Tredici miliardi di euro, finora, impiegati per il Reddito di cittadinanza. Abbastanza, secondo l’Istituto di ricerca, per riuscire a realizzare una riforma fiscale equa, con contraccolpo limitato sui contribuenti e di costo non eccessivo per le casse dello Stato. Anche perché, secondo Eurispes, con 13 miliardi saremmo su per giù attorno al costo di una patrimoniale.
Il piano ipotizzato da Eurispes prevedrebbe la riduzione di tre aliquote Irpef, così da attenuare la perdita con la creazione di uno scalone centrale. In questo modo, si andrebbe a procedere con una riforma fiscale con 1.320 euro l’anno di risparmio per i contribuenti con un reddito annuo di 40 mila euro. Anche le aliquote vengono analizzate dall’Istituto, che ne ipotizza una per chi ha un reddito fra 15 mila e 75 mila euro annui (aliquota del 27%), mentre per coloro che registrano redditi sopra i 75 mila si attesterebbe un’aliquota al 43%. Del 23% qualora fosse sotto i 15 mila.
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In totale, secondo Eurispes, si arriverebbe a un costo di 9 miliardi, 12 quando il sistema entrerà a regime. Con l’effetto calcolato di un risparmio di 110 euro ogni mille per i redditi oltre i 28 mila. Un calcolo piuttosto complesso ma che potrebbe vedere proprio nel Reddito il sacrificato eccellente. Anche se, almeno per ora, a toglierlo dalla disposizione dei cittadini, in una situazione ancora di totale emergenza, non ci si pesa nemmeno.