Lui chideva il divorzio, convinto che le proprie motivazioni fossero assolutamente legittime, ma non è così per i giudici
Divorzi e separazioni sono assolutamente argomenti seri da un punto di vista dell’integrità della famiglia. A soffrirne, specie se ancora piccoli, sono sempre i figli, ma alcune dinamiche di separazione possono risultare talvolta davvero bizzarre e strapparci qualche sorriso.
Oppure, più che le motivazioni, possiamo rilassarci leggendo quanto poco convenga ad uno dei “Paperoni” più ricchi del pianeta, separarsi da sua moglie. Come nell’esempio di Bill Gates, che di certo non sarà contento di ciò che porterà con sé la sua ex moglie, oltre ai ricordi. Oggi però, un caso singolare ci arriva dall’Italia, precisamente da Foggia.
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Divorzio: perché il giudice ha detto ‘No’ alle richieste
Purtroppo, i presupposti da cui nasce la richiesta di separazione, sono tutt’altro che ilari, anzi, pensare che nel 2021 ci sia un uomo che la pensa ancora in quel modo è davvero preoccupante. Di fatto, un marito ha chiesto il divorzio dalla sua dolce metà, perché lei non lava né stira, né cucina. Forse l’uomo ha atteso il momento giusto, visto che per ovviare alla crisi, anche gli avvocati divorzisti adesso chiedono di meno, ma il problema sono risultati essere i giudici.
Partiamo però dal presupposto che il marito in questione, aveva studiato la vicenda e conosceva bene la legge. La moglie, stando all’uomo che richiedeva di separarsene, non sarebbe neanche interessata alle faccende di casa, eppure è previsto che: “con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri. Dal matrimonio, infatti. deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione“.
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Non è bastato però, per accontentare la corte. I giudici non hanno trovato le giuste motivazioni, per convincersi ad accettare le richieste dell’uomo. La vicenda, è terminata con la giuria che ha così sottolineato le motivazioni della respinta: “Non è ammissibile una situazione di sottomissione di uno a svolgere lavori di mera cura dell’ordine domestico, al quale peraltro sono tenuti anche i figli, nell’ottica di una educazione responsabile”.