La notizia è di quelle sensazionali anche se in parte, forse è di quelle anche per pochi istanti immaginata almeno una volta.
Siamo onesti, quante volte ci è capitato di pensare che il nostro smartphone potesse ascoltarci. Non spiarci nel vero senso della parola ma in un certo senso ascoltare i nostri discorsi per farne poi opportunità di vere e proprio marketing. Si parla ad esempio di auto con un amico, ed ecco comparire in un’app che si sta utilizzando o magari su un social network un banner pubblicitario, proprio inerente a quel tipo di prodotto di cui stavamo parlando.
Marco Camisani Calzolari esperto di marketing, ci spiega attraverso un servizio andato in onda a “Striscia la notizia”, come sia possibile che tutto ciò abbia luogo. Quindi nessuna suggestione o caso, tutto vero, tutto abbastanza certificato. Il tg satirico, insomma, indaga su uno dei misteri, si fa per dire, del nostro tempo. Tracciati dal web dalla pubblicità dal mercato che ci rincorre ovunque noi andiamo, saltando fuori al momento più opportuno.
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Premesso quindi che la cosa sia vera e cioè che alcune app approfittino di determinati accorgimenti atti a spiare, di fatto le nostre conversazioni, bisogna capire come fare per difendersi da tale intrusione. Su questo argomento questo viene in nostro soccorso il servizio andato in onda proprio a “Striscia la notizia”. La risposta a tutto sta nel microfono che abbiamo attivato sul nostro smartphone associato alle varie app.
Si racconta di come Facebook utilizzi determinate app e che per liberarsi di tale violazione della privacy bisogna entrare nelle impostazioni della privacy del nostro smartphone e bloccare il microfono delle varie app che abbiamo scaricato.
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Il segreto, insomma, sarebbe tutto li, un microfono che consentirebbe di spiare le nostre conversazioni o riflessioni a voce alta per poi sfruttarle come indizi di marketing, qualcosa di assolutamente geniale per molti, ma di profondamente scorretto per tanti altri.