Si avvicina la prossima estrazione del gioco più amato dagli italiani, almeno per quel che riguarda i ricchi premi.
Il Superenalotto mette in palio nell’estrazione di questa sera, ben 150 milioni di euro per il fortunato vincitore che indovinerà la sestina vincente. Il gioco è ormai tra i preferiti dagli italiani, quantomeno per il valore dei premi messi in palio. La mancata vittoria del sei, settimana dopo settimana va ad aumentare il montepremi, che di conseguenza va ad aumentare smisuratamente i sogni di gloria di chi spera nel vero e proprio miracolo.
Ed allora i sei numeri vanno da se, chiunque pronto a scommettere pochi euro sulla sua sestina vincente. I numeri vengono da se, ricorrenze, numeri fortunati nel corso della propria vita, compleanni, onomastici e chi più ne ha più ne metta. Ma cosa succederebbe se tutto questo cambiasse forma? Cosa succederebbe, se di colpo, lo Stato, immaginasse di destinare i soldi messi in palio per il sei vincente al Superenalotto, ad altra “missione”?
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Superenalotto: e se di quei soldi venissero utilizzati in tutt’altro modo?
Ipotizziamo che un bel giorno, lo Stato, attraverso chi decide per esso, chi prende decisioni drastiche, se cosi possono essere chiamate certe decisioni, disponga di utilizzare i soldi solitamente messi a disposizione per i giochi a premi, in altro modo. Diciamo che di punto in bianco, nel nostro paese si considerasse l’ipotesi di redistribuire i montepremi di Lotto, Superenalotto e quant’altro, tra le persone maggiormente bisognose, qui, nel nostro paese.
Qualcuno storcerebbe di certo il naso, qualcun altro applaudirebbe, qualcun altro ancora godrebbe, magari, di tanta generosità e magnanimità. Nel concreto, considerando la cifra attuale del montepremi del Superenalotto, 150 milioni di euro. Si potrebbero sostenere, diciamo con un assegno da 1000 euro ben 150 mila famiglie italiane. Un’intera città dalle vaste dimensioni insomma. Non sarebbe male no? Anzi sembrerebbe più che giusto e legittimo. Sognare costa poco, in questo caso, anzi, nulla. La realtà, invece è ben diversa. Stasera magari un italiano gioirà e vedrà la sua vita cambiata. Un italiano, soltanto uno.