La Ragioneria di Stato ha bloccato gli emendamenti sul superbonus imprese e bonus mobili e elettrodomestici. Cessione del credito a rischio? Ecco cosa c’è da sapere.
Gli ultimi mesi sono stati segnati dall’impatto del covid che continua, purtroppo, ancora oggi ad avere delle ripercussioni negative sulla vita di tutti noi. A partire dal distanziamento sociale, fino ad arrivare all’utilizzo della mascherina, d’altronde, sono tanti gli accorgimenti a cui ci viene chiesto di prestare continuamente attenzione. Se tutto questo non bastasse, al fine di limitare la diffusione di questo virus, si è deciso di chiudere molte attività, con alcuni settori maggiormente colpiti di altri. Tanti, infatti, sono gli imprenditori che hanno dovuto abbassare le saracinesche, costringendo molte famiglie a dover fare i conti con una difficile gestione del budget famigliare.
Da qui la necessità di interventi ad hoc da parte del governo, come ad esempio i contributi a fondo perduto previsti nel Decreto Sostegni. A proposito di quest’ultimo, nella giornata del 6 maggio, il Senato ha rinnovato la fiducia al Governo approvando l’emendamento interamente sostitutivo del ddl n. 2144, di conversione in legge del Decreto Sostegni. Molti gli emendamenti che sono stati presentati e approvati e che vanno ad integrare le misure già previste, con la Ragioneria di Stato che ha però bloccato quelli sul superbonus imprese e bonus mobili. Una decisione che non è passata inosservata, con molti che temono di dover dire definitivamente addio alla cessione del credito.
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Nella giornata del 6 maggio la Ragioneria di Stato ha bloccato l’opzione per il superbonus imprese e per il bonus mobili. Il superbonus imprese, ricordiamo, prevedeva la possibilità di cedere a terzi, tra cui anche istituti bancari, i crediti d’imposta per la Transizione 4.0 fino al 31 dicembre 2022. Il cessionario, a sua volta, poteva a utilizzare il credito d’imposta in compensazione. La Ragioneria di Stato, però, ha deciso di bloccare la monetizzazione dei crediti d’imposta, in quanto teme che possano avere degli effetti sulla finanza pubblica.
Il motivo? “La cessione al sistema bancario e finanziario comporterebbe poi la registrazione sul debito di Maastricht per l’intero importo ceduto”. Per queste ragioni l’emendamento è stato bloccato, con il capogruppo dei 5 Stelle al Senato, Ettore Licheri, che prima di votare la fiducia sul decreto ha affermato: “Il Movimento voterà la fiducia, ma ripresenterà l’emendamento sulla cessione del credito del superbonus imprese nel decreto Sostegni bis“.
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Oltre all’emendamento su Transazione 4.0, ricordiamo, si è optato per lo stralcio anche della norma che permetteva di optare per la cessione del credito o sconto in fattura, in caso di acquisto di mobili e elettrodomestici per immobili in ristrutturazione. Anche in questo caso la decisione è stata presa per mancanza di copertura. Non resta quindi che attendere le prossime mosse del governo in merito per scoprire quale sarà il destino della cessione del credito per bonus imprese, mobili ed elettrodomestici.