Una sentenza della Cassazione, risalente al 2020, rimescola pericolosamente le carte. Arretrati Imu per i coniugi bolognesi residenti in abitazioni diverse.
Giornate movimentate per alcune famiglie di Bologna, che hanno ritrovato nella propria buca delle lettere delle cartelle esattoriali ben specifiche. Più di duemila in tutta la città, tutte con lo stesso contenuto: il recupero dell’Imu sulla prima casa. Una notizia che ha preso in contropiede le famiglie interessate ma che deriverebbe da un’altrettanto specifica sentenza a riguardo, emessa nel 2020. Una vicenda che ha già messo sul piede di guerra gli interessati ma che fa riferimento a quanto decretato dalla Cassazione un anno fa riguardo il trasferimento di residenza. Nello specifico, i giudici stabilivano che se i coniugi dovessero risiedere in Comuni diversi, non avrebbero diritto all’esenzione sulla prima casa.
Il rischio principale, oltre a quello pecuniario per 2 mila famiglie bolognesi, è quello di creare un precedente importante. La sentenza, la numero 4166 della Corte di Cassazione, non considera le due abitazioni come “principali” in caso di residenza di marito e moglie in differenti Comuni. In sostanza, verrebbe rimosso il requisito che consente l’esenzione dall’Imu sulla prima casa. E questo si basa sulla natura stessa del termine “abitazione principale”, ritenuta l’unica nella quale proprietario e famiglia risiedono. Anche altri Comuni si sarebbero mossi in questo senso, chiedendo gli arretrati alle famiglie coinvolte.
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Imu, arriva la stangata: caos cartelle a Bologna
E non si tratta di una procedura qualunque. Il Comune bolognese, ad esempio, ha inviato cartelle per il ripianamento della tassa mancata del 2015, con riscossione degli arretrati fino al 2020. Le cifre sarebbero di tutto riguardo: 1.500 euro medi a cartella per cinque anni, per 7.500 euro a famiglia in totale. Somme richieste che hanno mandato su tutte le furie i cittadini felsinei, soprattutto coloro che si sono visti costretti a cambiare residenza per ragioni di lavoro. Inevitabile il ricorso ad associazioni di categorie per capire i passi da fare e se esistano o meno dei margini di manovra. L’assessore al Bilancio bolognese parla di un’incertezza interpretativa della norma “superata dalla Cassazione”.
Resta il fatto che, in piena crisi economica, subentra un impegno economico estremamente gravoso per 2 mila famiglie. Senza contare che, visto il precedente, numerosi Comuni italiani potrebbero procedere con controlli e accertamenti vari. Molto dipenderà anche dall’esito della vicenda bolognese, vista la vibrante protesta dei cittadini interessati dalla stangata Imu. A scanso di equivoci, va ricordato che l’esenzione Imu (anno 2021) è valida per i cittadini italiani proprietari di un immobile che rispetti lo status di abitazione principale. Altre possibilità, la destinazione come alloggio sociale, per studenti universitari, per culto religioso o alloggi di cooperative edilizie con proprietà indivisa.