Inquadrati come Aiuti di Stato, i contributi a Fondo perduto andranno dichiarati per poterne trarre i benefici. Ecco come funziona.
Se n’è fatto un gran parlare, il Decreto Sostegni li ha stanziati ed è stato richiesto un bis per cercare di compensare ciò che non era ritenuto sufficiente. Gli aiuti a fondo perduto sono stati un mantra degli ultimi mesi, annunciati sin da subito a seguito dell’insediamento di Mario Draghi a Palazzo Chigi e accolti con poco entusiasmo al momento della verità. Il problema risiedeva nell’insufficienza, nella scarsità rispetto al bisogno. Il Sostegni bis dovrà intervenire in questo senso ma, nel frattempo, per chi è stato più rapido a inoltrare domanda i soldi hanno cominciato ad arrivare.
E in relazione a questo sorge una domanda specifica. Se e come andranno inserite in dichiarazione dei redditi. La prima risposta è sì, dal momento che si tratta di Aiuti di Stato. E come tali andranno indicati in Dichiarazione. Lo scopo è consentire all’Agenzia delle Entrate di effettuare l’iscrizione del beneficio nel Registro nazionale. Una disposizione specificata dal direttore dell’ente e che chiarisce un passaggio importante dei benefici fiscali dovuti.
LEGGI ANCHE >>> Dal 730 al fondo perduto, occhio alle scadenze fiscali di maggio: le date da segnare
Aiuti a fondo perduto: il nodo Dichiarazione
Non si tratta, quindi, di un controsenso anche se a prima vista poteva sembrare. E’ infatti proprio l’Agenzia delle Entrate a gestire sia le domande che i pagamenti (effettuati). Resta tuttavia necessario il passaggio della Dichiarazione, al fine di effettuare il passaggio finale dei dati. Va ricordato che gli Aiuti di Stato si distinguono in due segmenti: quelli soggetti a un procedimento di concessione e quelli non subordinati all’emanazione di tali provvedimenti, né a quelli di autorizzazione alla fruizione. Di questi fanno parte i contributi a Fondo perduto erogati per l’emergenza coronavirus i quali, per questa ragione, dovranno essere indicati nel Registro nazionale degli Aiuti di Stato.
LEGGI ANCHE >>> Contributo a fondo perduto, controllate il conto: in arrivo altri 372 mila pagamenti
Va anche ricordato quali informazioni siano imprescindibili per l’iscrizione dei contributi nel Registro. Innanzitutto non si tratta di dati disponibili in banche dati a cura dell’erario. Per questo la specifica in Dichiarazione dei redditi consente di figurare fra i beneficiari del sostegno e di accedere alla detrazione. In questo senso si spiega il paradosso. L’obbligo informativo, peraltro, è presente in tutti i modelli dichiarativi del 2021. Per quanto riguarda la compilazione, andrà effettuata all’interno dello spazio Rs e questo vale per tutte le tipologie di fondo perduto (non solo quella del Decreto Rilancio). Accanto all’informativa, andrà indicato anche il codice di riferimento: 20, 22, 23, 27 o 28 a seconda del tipo di aiuto.