Decreto Imprese, per adesso resta la bozza del 30 aprile, ma si hanno le prime idee sui sussidi, poi tocca al Consiglio dei Ministri
Tra le prime novità importanti introdotte dal Governo Draghi, il sostegno stanziato, di 40 miliardi di euro che prende il nome di Decreto Imprese. Soluzione, che era stata chiesta a gran voce dalla Confesercenti, per combattere la crisi dovuta alla pandemia, e che a quanto pare nascerà a brevissimo. Ad attendere particolarmente il nuovo sostegno, le Partite IVA, che finalmente conteranno su contributi a fondo perduto, mancati dai sostegni antecedenti.
Per loro infatti, saranno ben 22 i miliardi stanziati, col Decreto Imprese che stanzierà anche due mensilità ed un meccanismo di calcolo basato sul fatturato che possa garantire ristori anche a chi ha già goduto dei precedenti sussidi.
Il Governo, terrà conto soprattutto però di chi è stato escluso dai bonus precedenti, proprio per Partite IVA, rammendando soprattutto i costi fissi. Visto che per l’ufficialità del testo bisognerà attendere ancora un po’ di tempo, è bene sapere che l’iniziale bozza dello scorso 30 aprile potrà subire altre modifiche.
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Decreto Imprese, novità anche per bonus stagionali e agricoli
Le novità all’interno del Decreto Imprese, inizialmente detto Decreto Sostegni Bis, riguardano tantissimi campi. Partiamo dai settori agricoli e lavoratori stagionali. Si pensa, verrà poi confermato il tutto, a due mensilità per i lavoratori stagionali, più una proroga una tantum per loro del Decreto Sostegni. I lavoratori agricoli invece, erano praticamente stati tagliati dalle indennità precedenti, ed ora potrebbero rientrare tra le categorie di queste righe della bozza: “È riconosciuto un contributo a fondo perduto a favore di tutti i soggetti che svolgono attività d’impresa, arte o professione o producono reddito agrario”.
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Il Governo, sembra non aver dimenticato anche il futuro e quindi i giovani. Sarà previsto un nuovo fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa agli under 36 fino al 31 dicembre 2022, ma altri sostegni andrebbero ai lavoratori giovani, non solo al di sotto dei 36 anni. Per sapere se e quali saranno, insieme alle altre soluzioni, bisognerà attendere ancora qualche mese. Il Consiglio dei Ministri potrebbe comunque lavorare sulla bozza già in questa settimana, tentando di accelerare il processo di nascita del Decreto. Probabile che per maggiori sicurezze, bisognerà attendere gli inizi di giugno.