Sia aziende che privati hanno diversi modi del tutto legali di cancellare o almeno spalmare i loro debiti: ecco le opzioni
Fino a qualche anno fa, le società con dei debiti non avevano molte possibilità, senza risanarli, di avere futuro. Infatti le aziende erano tenute sempre più frequentemente a dichiarare fallimento, cosa che ora è cambiata per imprese ed anche privati. I debiti infatti, possono essere cancellati in modo legale.
Legalmente quindi, senza rischi nel mettersi in qualcosa di pericoloso, come chi risparmia sui contatori dell’energia con degli innovativi trucchetti. Le possibilità, tutt’altro che contro la legge, si chiamano transazione fiscale e sovraindebitamento.
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Transazione e sovraindebitamento: come dire addio ai debiti
Prima di capire in che modo scrollarsi di dosso i debiti in modo legale, ecco anche come risparmiare nel pagare le bollette. Torniamo all’argomento principale, iniziando dalla transazione fiscale. Questa è una procedura che interessa debitore e Fisco. In questo modo il contribuente può pagare in misura parziale, sia i debiti tributari che quelli contributivi. Il professionista dovrà premunirsi della relazione di attestazione della veridicità dei dati aziendali e dell’attuabilità dell’accordo di transazione. A quel punto, saranno Agenzia delle Entrate ed Agenzia delle Entrate – Riscossione, ad attivare il procedimento per la spalmatura dei debiti.
Il debito tributario complessivo viene votato in proposta concordataria dall’ufficio dell’Agenzia delle Entrate, tramite parere conforme della competente Direzione regionale, sull’adunanza dei crediti. Quando questo non accade, è comunque il tribunale ad avere eventualmente la forza di omologare il concordato preventivo che contiene la proposta di transazione fiscale a patto che la proposta del professionista sia completata dalla relazione di dimostrazione che questa convenga più di un’alternativa liquidatoria.
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Il sovraindebitamento è invece più inierente ai debiti dei soggetti privati. Il debitore, invierà domanda al Tribunale in cui il debitore ha la propria residenza, grazie anche all’assistenza dell’Organismo di composizione della crisi che compila la relazione per certificare che i documenti allegati alla domanda, siano completi ed attendibili. Dopo averla letta, il giudice decide anche se sui debiti ci possano essere doli o colpe gravi, da parte naturalmente del debitore. Se esse non dovessero esserci, allora un debitore privato potrà vedere un azzeramento o almeno un abbassamento dei propri debiti precedenti.
Una volta eseguite le dovute valutazioni, il giudice emana il provvedimento con cui indica sia modalità che termini di presentazione, delle dichiarazioni annuali sulle sopravvenienze che possano consentire il pagamento dei debiti in 4 anni. Sarà infatti nei successivi 4 anni che il debitore verrà particolarmente monitorato, anche se i dovuti debiti possono comunque essere seguiti anche per tutta la durata della sua vita.