Una ricerca di Switcho confronta i dati sulle bollette di adulti e persone più giovani. La differenza è sostanziale e per una ragione ben precisa.
Più grandi si è, più si paga. No, non è una forma di disparità di trattamento ma una inevitabile deriva dei tempi correnti. Il nome corretto sarebbe divario tecnologico fra le generazioni, “digital divide” per usare il termine inglese. Ed è chiaro che, in una fase di repentino e galoppante sviluppo tecnologico, vada a premiare i più giovani. Anche nel momento in cui c’è da pagare una bolletta. A rimetterci, in questo senso, sono soprattutto gli over 45, ai quali lo scarso approccio alle pratiche digitali costa addirittura il 30% in più sulle utenze domestiche.
In sostanza, il caro bollette si manifesta in corrispondenza all’età anagrafica. A evidenziarlo è la piattaforma Switcho, pensata proprio come forma di assistenza alla gestione delle uscite connesse alle utenze. E, su un’analisi di 30 mila bollette, emerge un dato estremamente chiaro: i più giovani non sono solo più versati nei pagamenti online e senza commissioni, ma anche meno granitici nella scelta (e nel mantenimento) di un fornitore. Quindi, di pari passo all’aumento dell’età, sembrano aumentare anche gli esborsi. Almeno per chi ha già passato la quarantina.
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