Ing Direct, chiudono i bancomat: cosa succede ai contanti dei clienti?

La banca rivoluziona il suo rapporto con il cliente, diverse le ragioni di una scelta apparentemente inaspettata. Ai clienti sarà tuttavia garantito prelevare contanti presso gli sportelli Atm di altri istituti bancari.

Ing Direct Logo

Parliamo di una notizia recentissima, per certi versi inaspettata e che certamente non farà felici i clienti dell’istituto bancario Ing Direct. Ebbene, secondo quanto si è appreso negli ultimi giorni, Ing Direct, vale a dire una banca online e diretta con una presenza ben radicata sui tutto il territorio italiano, e che conta più di 1,3 milioni di clienti, ha appena preso una decisione che non va nella direzione di facilitare la vita ai suoi correntisti.

Il gruppo olandese, come anche spiegato dal Sole 24 Ore, avrebbe infatti appena comunicato ai suoi clienti che a partire dal primo luglio chiuderà tutti gli ATM e le casse automatiche, con lo stop ai contanti. Il punto è che si tratta del primo gruppo bancario a optare per questa decisione nel nostro paese; e al momento non è affatto escluso che Ing Direct sia di fatto l’apripista per tanti altri competitor. Cerchiamo dunque di capire cosa di fatto cambia per i clienti del gruppo, e come ci si deve comportare per il prelievo contanti e il versamento assegni. Facciamo chiarezza.

Ing Direct rivoluziona il servizio all’utenza: ecco perchè

Per alcuni osservatori, la decisione di Ing Direct potrebbe essere quasi un fulmine a ciel sereno, ma tant’è. Da luglio l’istituto cambia le sue regole ed elimina il contante, gli ATM e le casse automatiche. Per questa via, la banca olandese saluterà il cash in Italia, giacchè opererà il progressivo smantellamento della filiera legata gestione del contante e i suoi relativi costi, evidentemente nell’ottica di un taglio drastico delle spese.

Ciò che sorprende però è il momento in cui questa decisione è arrivata. Infatti, dopo aver chiuso positivamente il quarto trimestre 2020, con un utile netto pari a 727 milioni di euro, e addirittura con una quota di clienti primary retail in aumento di 578mila unità – e che ha condotto il totale a ben 13,9 milioni e i clienti retail a 39,3 milioni – il colosso bancario ha deciso di rivoluzionare il servizio all’utenza.

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I riflessi della pandemia hanno pesato anche su Ing Direct, modello di ‘banca mista’

In effetti, non bisogna dimenticare che gli effetti della pandemia si sono fatti sentire anche su banche in salute come Ing Direct, tanto che non deve stupire la lieve diminuzione della domanda di prestiti, che infatti ha inciso sulla crescita netta degli stessi, e la crescita drastica dei depositi. D’altronde è ben nota la situazione. Buona parte dei clienti, specialmente quelli meno propensi al rischio e più orientati al risparmio, ritengono che questo non sia un periodo proficuo per gli investimenti, o almeno attendono tempi migliori.

Gli esperti in materia di finanza non hanno esitato a notare che la decisione di Ing Direct, in qualche modo rivoluzionaria e di certo inaspettata, costituisce un unicum nello scenario bancario italiano, ma anche europeo. Ciò che in particolare colpisce è che questo ‘taglio dei servizi’, sicuramente legato a logiche di contenimento dei costi, non giunge da una banca al 100% digitale. Infatti, Ing Direct si propone sul mercato anche con una rete di sportelli tradizionali, tanto da poter essere definito come un gruppo con un modello misto, che nel nostro paese ha abbinato alla forte presenza digitale quella fisica; con una rete piuttosto ampia di ATM e casse automatiche (63 quelle oggetto di chiusura), ma anche di filiali e relativi consulenti e personale specializzato.

La digitalizzazione delle banche e il boom di liquidità e depositi

La decisione di Ing Direct in realtà può essere ben compresa, se teniamo conto del progressivo e graduale allontanamento degli istituti di credito, in generale, dalla gestione del contante, in ragione dell’elemento innovazione digitale, con il boom dei pagamenti via web, e soprattutto in considerazione dei tassi di interesse negativi lanciati ormai da anni dalla BCE. Inoltre, gli stop al contante; agli ATM e casse automatiche vanno letti in funzione del contrasto al boom di liquidità e depositi, verificatosi in tempo di pandemia Covid-19, in un contesto di tassi sotto zero.

La scelta dell’addio al contante è dovuta anche alla sempre maggiore richiesta di consulenze personalizzate, anche da remoto, per la gestione di tutte le questioni pratiche del cliente. Non solo. Il mercato italiano dei risparmiatori tende sempre più a manifestare una propensione ad investire i propri risparmi in strumenti finanziari alla ricerca di una remunerazione più alta.

E’ insomma il mutamento dello scenario macro-economico che sta spingendo Ing Direct a spostarsi sempre più verso i servizi e le offerte ‘solo’ digitali o online. In questa chiave va letta la scelta di riorganizzare le proprie filiali. Il 30 giugno 2021 sarà infatti l’ultimo giorno nel quale le filiali di ING funzioneranno in base alle attuali regole.

Cosa cambierà nei prossimi mesi per i clienti Ing Direct?

E’ da rimarcare che Ing Direct, fin dal lancio in Italia nel 2001, è stata una presenza importante nello scenario bancario nazionale. Il primo conto deposito online italiano, ossia Conto Arancio, ebbe da subito un buon successo.

Ma, come accennato, rivoluzione in vista: nei prossimi mesi, l’istituto passerà da 30 punti fisici distribuiti nella penisola (17 filiali alle quali si sommano 13 Arancio store) a 23 punti, ossia hub e 17 ‘Arancio Store’. Vi saranno dunque 7 punti fisici in meno.

Attenzione però: negli hub presenti nella città italiane più importanti – e dunque Milano, Torino, Padova, Roma, Bologna, Napoli – i clienti che hanno scelto Ing Direct potranno comunque ricevere consulenza e supporto su tutti i prodotti e servizi del gruppo olandese (conti correnti, deposito, investimenti, prestiti, mutui e così via). Per quanto riguarda gli ‘Arancio Store’, ossia i 13 già presenti nella rete e i 4 di prossima apertura, saranno gestiti da liberi professionisti monomandatari. In buona sostanza, la banca non perderà affatto la sua componente ‘fisica’ sul territorio, ma verrà di fatto ridimensionata non poco.

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E’ chiaro che i clienti si stanno domandando che cosa cambierà in concreto per loro dal primo luglio, data cruciale per lo stop ai contanti; casse automatiche e ATM. Ebbene, tutti i clienti che lo vorranno, potranno ancora prelevare contanti, ma soltanto presso gli sportelli ATM di differenti istituti bancari. Invece, il versamento degli assegni sarà possibile a fronte della spedizione della documentazione via posta assicurata alla sede.

Dal primo luglio 2021: appuntamento in filiale solo in specifici casi

Non solo. Dal primo luglio 2021, l’interessato potrà avere accesso alle filiali soltanto prenotando un appuntamento dalla sezione “Contattaci” della propria Area Riservata sul web. Ed esclusivamente per i seguenti motivi:

  • domandare l’apertura di nuovi prodotti bancari, finanziari e assicurativi;
  • compiere tutte le attività finora svolte in filiale per quanto attiene agli investimenti.

Concludendo, ricapitoliamo cosa cambierà dal primo luglio 2021. Contestualmente alla dismissione degli ATM e casse automatiche presenti in Italia, la banca eserciterà il recesso dai seguenti servizi:

  • prelievo di contante presso ATM di ING con Carta di Debito, di Credito o Prepagata in Italia;
  • prelievo di contante nelle casse automatiche delle Filiali ING;
  • versamento di contante nelle casse automatiche delle Filiali ING;
  • versamento assegni nelle casse automatiche delle Filiali ING.
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