Aprire un conto di deposito potrebbe mettere al riparo da parecchi pericoli. Uno su tutti il prelievo forzoso. E soprattutto aprirebbe il discorso rendimenti.
Una volta c’era chi li metteva sotto il materasso. Poi, fortunatamente, si è cominciato a ricorrere a sistemi meno rudimentali per custodire i propri soldi, magari ricorrendo a un conto corrente bancario. O postale, o quant’altro. Comunque un metodo per tenerli al sicuro e, possibilmente, al riparo da tassazioni e altri rischi. Una forma di risparmio in sostanza, alla quale accedere nel momento di necessità e dove versare i propri proventi lavorativi. Ecco, se fino a poco tempo fa poteva essere considerato uno strumento ultra-sicuro, da un po’ di tempo si è trasformato in una possibile fonte di rischio.
Questo, sia chiaro, si manifesta alla maturazione di determinate circostanze. Tuttavia, rispetto al passato, sono anche aumentati i metodi e gli strumenti per riuscire a far rendere qualcosa ai nostri soldi, senza per forza incorrere in commissioni e percentuali varie. E questo considerando che lo strumento del conto corrente resta comunque essenziale, al netto di tutto, per riuscire a garantirsi un appoggio con il quale compiere tutte le operazioni necessarie nel quotidiano. Anzi, vista l’implementazione dei mezzi tecnologici e degli homebanking, il servizio diventa cruciale anche nella sua forma online.
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Conto corrente, una soluzione semplice: il conto di deposito
L’abbiamo detto più volte. Per eliminare il rischio di perdite (intese come tasse e prelievi forzosi) basterebbe semplicemente ridurre gli importi presenti. E indirizzare il proprio denaro su forme di risparmio migliori, in grado di garantire una rendita ed evitare la pericolosa stagnazione. Fra questi strumenti, uno particolarmente vantaggioso potrebbe essere il conto di deposito. Si tratta di un conto corrente ma non nell’accezione classica del termine. Qui, infatti, è possibile convogliare i risparmi e far sì che possa avvenire la maturazione di interessi con rendimenti sopra la media. L’unica controindicazione sono le possibilità e le funzioni.
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A livello di interesse non c’è paragone. A discrezione del correntista, poi, c’è la possibilità di aprire un conto di deposito vincolato o non vincolato. Nel primo caso la somma di denaro subisce un vincolo temporale (alcuni mesi o un anno) ma un rendimento maggiore. Nel secondo, invece, la possibilità di prelievo non conosce limitazioni né penali. Anche nel caso del conto vincolato, a ogni modo, non vige l’impossibilità del prelievo. L’effetto collaterale di un prelievo prima del tempo è quella della perdita del rendimento. A questo punto il gioco non varrebbe la candela.