Ancora interventi sui patrimoni al Vaticano: papa Francesco ha fatto sapere che dopo una certa cifra non verranno accettati regali
Sembra uno scherzo ma non lo è e c’è anche una motivazione dietro tutto ciò. Il papa ha vietato infatti, i regali di valore maggiore ai 40.000 euro per tutti i dipendenti del Vaticano. Ciò, è stato stabilito nella Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio e la decisione di Bergoglio arriva per una maggior trasparenza sulla finanza pubblica.
Non certo un grande smacco, ma i regali di più di 40mila euro non sono poi così pochi in Santa Sede, dove Francesco ha già scontentato i cardinali, abbassando il loro importo in busta paga. Anche il momento della decisione presa dal papa argentino non è un caso. Vediamo come mai proprio ora.
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Lo strano ordine infatti, arriva proprio a poche settimane dalla valutazione della trasparenza delle finanze degli Stati, da parte del Comitato di Strasburgo. Il movimento quindi sarebbe stato fatto per poter finire tra gli Stati “promossi”. Ma è anche vero che papa Francesco ha spesso trattato il tema “Dio denaro”, più volte tentando di allontanarlo non solo dai fedeli, ma dalle istituzioni del Vaticano stesse.
I nuovi funzionari per questo, dovranno firmare all’ingresso ed a scadenza biennale, una dichiarazione che però non tratta solo del lato finanziario. I dirigenti, dichiareranno: di non aver riportato condanne definitive, non essere al centro di processi penali pendenti o indagini per corruzione, frode, terrorismo, riciclaggio, sfruttamento dei minori, evasione o elusione fiscale. In più, certificheranno che non detengano investimenti, contanti, in Paesi con alto rischio di riciclaggio, paradisi fiscali o aziende che producano in contrapposizione con la Dottrina sociale della Chiesa.
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Il papa, fa sapere che tutte le nuove norme sono necessarie, perché: “La corruzione può manifestarsi in modalità e forme differenti anche in settori diversi da quello degli appalti e per questo le normative e le migliori prassi a livello internazionale prevedono per i soggetti che ricoprono ruoli chiave nel settore pubblico particolari obblighi di trasparenza ai fini della prevenzione e del contrasto, in ogni settore, di conflitti di interessi, di modalità clientelari e della corruzione in genere”.