Mario Draghi: “40% del Recovery Plan destinato al Sud”

Il 40% dei soldi del Recovery Plan andranno al Sud, lo annuncia lo stesso Mario Draghi: per il mezzogiorno, 82 miliardi

Mario Draghi (Fonte foto: web)

Il 40% delle risorse a fronte del 34% della popolazione, è quanto secondo il premier, Mario Draghi, verrà elargito al Sud, dal Recovery Plan. Si parla di 82 miliardi di euro, una quota che lo stesso Draghi riferisce essere più alta dell’attuale Pil.

E così il governo che ha sostituito quello di Conte, continua con la sua campagna fondata soprattutto sull’aspetto economico. Dopo aver lanciato l’Assegno unico che doveva partire a luglio, ora è il momento della crescita del Mezzogiorno, che pare stia molto a cuore all’attuale governo.

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Recovery Plan: le risorse per il Sud

Il ministro dell’Economia, Daniele Franco ha parlato proprio del tema sul divario tra Nord e Sud, dicendo: “Solo se chiudiamo i divari di genere, generazionali e regionali, possiamo raggiungere una crescita robusta e sostenibile nel medio termine”, spiegando quanto sia importante questo 40% per ridurre il divario tra Nord e Sud stessi.

Anche se resta il dubbio del perché allora non sia destinato magari il 60% al Sud se il divario deve essere dimezzato, dal Pnrr, fanno sapere: “le riforme per migliorare la pubblica amministrazione e accelerare gli investimenti hanno un impatto rilevante sul Sud e contribuiscono a una migliore efficacia nell’impiego dei fondi esistenti, tra cui i fondi SIE e il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, e a favorire un maggior assorbimento nelle regioni meridionali degli incentivi e delle risorse assegnate su base competitiva, come il cosiddetto superbonus edilizio”.

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Sono 6 gli obiettivi che si pone adesso il governo, che al di là delle Regioni, ha anche promesso 710mila nuove assunzioni grazie al Recovery Plan. Tra i milgioramenti previsti per il Sud Italia: produttività delle PMI, interventi sulla transizione ecologica, migliorare le infrastrutture, così come asili e scuole, rafforzare i cosiddetti servizi essenziali, ed ancora, riorganizzare le politiche della salute.

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