Recovery plan, addio a cashback e quota 100: un futuro da riscrivere

Brutte notizie per i sostenitori di quota 100 e del programma cashback. Entrambe le misure, infatti, sono state escluse dal Recovery Plan. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

Fonte: Pixabay

Gli ultimi mesi sono stati segnati dall’impatto del coronavirus che continua, purtroppo, ad avere delle ripercussioni sia dal punto di vista sociale che economico. Molte le persone colpite da tale situazione e che si ritrovano nella necessità di dover fare sempre i conti in tasca prima di poter acquistare qualcosa. Un periodo storico particolarmente complicato, che richiede l’intervento del governo attraverso misure ad hoc. Diversi, in effetti, sono stati gli aiuti economici erogati nel corso degli ultimi mesi, con l’esecutivo pronto a stanziare nuove forme di aiuto.

La macchina amministrativa, d’altronde, non si ferma mai. A tal proposito è bene ricordare che è stata di recente approvata alla Camera la risoluzione di maggioranza sul Pnrr, ovvero il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Una misura particolarmente attesa, con il Recovery plan che esclude due dossier molto conosciuti, ovvero Quota 100 e il bonus Cashback. Una decisione che non è passata di certo inosservata e che porta quindi a fare varie ipotesi sul futuro di queste due misure introdotte dal precedente esecutivo. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

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Recovery plan, addio a cashback e quota 100: tutto quello che c’è da sapere

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza non prevede i due dossier riguardanti il bonus cashback e le pensioni con quota 100. A proposito di quest’ultimo, non sembra in realtà essere una novità. Il prossimo 31 dicembre, infatti, terminerà il periodo di sperimentazione di tale misura, con il governo che ha sempre manifestato la volontà di non voler proseguire oltre. Allo stesso tempo si tratta di una situazione che non può passare di certo inosservata, in quanto si richiede l’attuazione di una riforma delle pensioni attraverso la quale contrastare uno scalone di ben 5 anni.

In seguito all’addio a quota 100, infatti, chi vorrà andare in pensione non potrà farlo più a 62 anni. Proprio per questo motivo, in assenza di correttivi, si dovrà attendere il raggiungimento dei 67 anni di età, così come previsto dalla Legge Fornero. In tal senso sono tante le ipotesi in ballo, con il governo che potrebbe optare per soluzioni ad hoc, rivolte alle categorie di lavoratori alle prese con attività gravose e usuranti. Dall’altro canto non si esclude l’introduzione di quota 41, così come richiesto dai sindacati.

Il futuro del bonus cashback: i possibili scenari

In attesa di scoprire quali decisioni verranno prese a proposito delle pensioni, a destare particolare interesse è anche il futuro del programma cashback. Introdotto dal precedente esecutivo al fine di incentivare l’utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici, tale misura è finita spesso al centro delle polemiche, soprattutto a causa del boom dei cosiddetti furbetti del bonus cashback.

Come già detto, il dossier riguardante tale programma non è stato inserito nel Recovery Plan. Si attendono pertanto eventuali correttivi, grazie ad esempio alla prossima Legge di Bilancio. In particolare lo scopo è quello di contrastare l’utilizzo improprio da parte di molti soggetti, disposti ad utilizzare dei trucchi, pur di scalare la classifica del super cashback.

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Quest’ultimo, ricordiamo, consiste in un premio dal valore di 1.500 euro, rivolto ai primi 100 mila utenti che avranno registrato il maggior numero di transazioni alla fine del semestre di riferimento. Allo stesso tempo sono in molti a pensare che l’esecutivo possa decidere di porre fine al programma cashback con la prima scadenza, ovvero il 1° luglio 2021. Al momento, comunque, si tratta solamente di ipotesi. Non resta quindi che attendere e scoprire quali saranno le prossime decisioni in merito al futuro sia di quota 100 che del programma cashback.

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