Il Recovery Plan permetterà nuove assunzioni. L’obiettivo è recuperare il gap occupazionale generato dalla crisi covid: vediamo chi sono i beneficiari
L’Italia è pronta a dare nuova linfa al mondo del lavoro. Grazie alle risorse del Recovery Plan l’obiettivo è quello di garantire 710mila nuove assunzioni. Un cambio di rotta importante, ambizioso, probabilmente un po’ presuntuoso vista la situazione odierna.
Eppure il Governo ci crede. Dopo un periodo molto difficile c’è voglia e di tornare a livello del 2019, quando il picco di occupazione aveva raggiunto 23 milioni e 850mila unità. Ci vorrà tempo però, le stime parlando di circa 4 anni o poco più. Un investimento ingente che prevede un esborso di ben 191 miliardi di euro.
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Oltre alla quantità si baderà anche all’eguaglianza. Le categoria spesso bistrattate come le donne, i giovani e i cittadini del Sud Italia avranno una sorta di occhio di riguardo. Nessun favoritismo rispetto agli altri, solo una maggiore inclusione troppo spesso negato.
D’altronde i numeri parlano chiaro. Il Bel Paese è all’ultimo posto della classifica UE per quanto concerne l’occupazione femminile e giovanile ed è al primo in quella relativa ai ragazzi che non si formano, non studiano e non lavorano. Un dato quest’ultimo di cui non andare fieri, anzi da sovvertire nella maniera più assoluta.
La previsione della crescita dell’occupazione per effetto del Recovery Plan è del 3,3% per i giovani mentre quella delle donne si attesta al 3,7%. Nelle regioni meridionali si auspica invece un incremento del 4,9% per la prima categoria e del 5,5% per la seconda. Saranno agevolate le aziende che aderiranno ai progetti finanziati con i fondi UE e che opteranno per contratti di formazione e specializzazione per donne e under 30.
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Dunque, un programma che si svilupperà nel tempo che ogni anno dovrà garantire circa un 0,6% in più in termini di occupazione. Solo tra 5 anni potremmo vedere gli effetti definitivi, con la speranza che nel frattempo non ci si metta di mezza nessun altro fattore imponderabile.