La proposta arriva dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: la tessera sanitaria come pass vaccinale (e come semplificazione).
Pochi giorni e l’Italia sarà di nuovo in zona gialla. Spostamenti consentiti, norme di contenimento che restano ma una parziale normalità ripristinata, sperando che l’andamento dei contagi dia ragione alla mossa del governo. Le istanze dei lavoratori hanno comunque reso inevitabile un provvedimento meno stringente, proprio al fine di garantire un nuovo impulso all’economia del Paese, messa in ginocchio dalla crisi. L’avvertenza, naturalmente, è quella di sempre: rispettare le disposizioni sanitarie e non lasciarsi prendere la mano dalle riaperture.
Detto questo, il ripristino della mobilità risulterà senz’altro importante per ravvivare l’economia italiana. Tutto ok da zone gialle a zone gialle: la circolazione sarà consentita senza controlli né certificati necessari. Diverso il discorso se la destinazione è un’area in zona arancione o rossa. In quel caso, sarà necessario il Green Pass, il certificato verde che attesterà il nostro buono stato di salute o il tampone appena svolto e risultato negativo. Al momento il governo è al lavoro in questo senso ma non è escluso che possa esserci qualche novità.
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Nelle scorse ore, il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha lanciato la proposta di convogliare nella tessera sanitaria di cui tutti siamo dotati i requisiti del Green Pass. L’idea è quella di utilizzare la carta come pass vaccinale per gli spostamenti fra regioni. Una soluzione che, nell’idea generale, consentirebbe di risolvere il rebus della certificazione, in quanto l’incognita del Green Pass, al momento, è proprio quella del formato. Dall’applicazione al modello cartaceo, la proposta del sottosegretario è fare della tessere sanitaria il lasciapassare sul piano vaccinale.
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La proposta, sostanzialmente, mira a memorizzare sulla tessera anche i dati su tamponi, vaccinazioni (eseguite e da eseguire) e perfino sulle guarigioni dal Covid-19. Un’idea che semplificherebbe in effetti le procedure e che, rispetto alla validità limitata del Green Pass (sei mesi per vaccinati e guariti, 48 ore per chi ha fatto il tampone), pone meno paletti in termini temporali. La proposta è al vaglio, dal momento che proprio in questi giorni si sta definendo il tutto. Di tempo non ce n’è molto: entro fine settimana tutti i tasselli dovranno essere al loro posto.