Una tragedia familiare che ora rischia di avere un finale anche peggiore. Un’eredità protetta da un codice irrisolvibile.
A volte l’estemporaneità delle valutazioni tecniche ci impedisce di ricordare che anche dietro a una valuta si nascondono delle storie. E le criptovalute, in questo senso, non fanno eccezione. In attesa che si definisca il futuro effettivo del conio digitale, la sua particolare natura presta il fianco a qualche inconveniente che, se non si manifesta al momento di effettuare l’investimento, può saltar fuori successivamente. Portando, come un questo caso, conseguenze paradossali e, purtroppo, anche drammatiche. Protagonista, una famiglia di Brindisi, scossa da una tragedia e alle prese con un problema di nome Bitcoin.
La vicenda è stata raccontata da un servizio de Le Iene e ha visto coinvolta una donna rimasta vedova a seguito di un incidente stradale di suo marito. L’uomo era un investitore in Bitcoin e detentore di un “wallet”, ossia i portafogli crittati nei quali vengono custoditi i pezzi di valuta. Un salvadanaio digitale, vincolato da stringenti norme di sicurezza e, a differenza dei “dindaroli” tradizionali, tutt’altro che facile da aprire. Proprio l’inconveniente che la donna si trova ora davanti: impossibilitata ad decrittare il codice, di cui evidentemente non era a conoscenza, rischia ora di perdere la somma accumulata dal marito.
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Accanto alla tragedia personale, si palesa per la donna il rischio di non poter nemmeno accedere a quella cifra che il marito era riuscito a mettere insieme per la sua famiglia. E non si tratta di una cifra qualunque: l’uomo era infatti un investitore di buon successo ed era riuscito ad accumulare ben 2 milioni di euro, lievitati a 8 grazie alla maturazione degli interessi. Una somma in grado di cambiare la vita a chiunque, tanto più a chi si trova a vivere una situazione di tale gravità. La donna, infatti, oltre che vedova è anche madre di due figli.
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La chiave è assolutamente necessaria per aprire il wallet. E, peraltro, il meccanismo di sicurezza consente solo un limitato numero di tentativi, dopo i quali diventerà impossibile recuperare la somma. La donna si è rivolta a un esperto del settore, il quale ha però constato l’estrema meticolosità degli strumenti di sicurezza, difficilmente risolvibili anche per una mano professionale. La storia va avanti da un anno e, in questo periodo, nessuno è riuscito a risolvere il problema. Il punto è che, contrariamente a quanto accade con i conti tradizionali, un wallet non garantisce diritti ereditari, nemmeno al coniuge. Il rischio che alla tragedia si aggiunga un finale beffardo è decisamente alto.