Secondo i dati di una nota piattaforma italiana che aiuta ad ottimizzare e a gestire le spese ricorrenti, gli over 45 pagano cifre più alte per le bollette domestiche
È possibile che esista una differenza di costo delle bollette in base alle fasce d’età? A quanto pare si. A renderlo noto è l’analisi di Switcho piattaforma che si occupa proprio della gestione delle spese più comuni, come ad esempio le utenze domestiche.
Sono state analizzate circa 30mila bollette di luce e gas e il risultato evidenzia chiaramente che dopo i 45 anni a parità di consumi, i costi complessivi siano maggiori. Ma ciò non è dovuto a delle disposizioni da parte dei gestori, bensì alla strategia adottata dai singoli consumatori.
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Le persone al di sopra dei 45 anni infatti sono poco propense a cambiare gestore e quindi ad andare a prendersi la migliore offerta possibile del periodo. Qualcuno però lo fa, ma utilizza canali obsoleti come telefono o addirittura di persona.
Online invece sono disponibili più opzioni e si può ragionare meglio su quale faccia al proprio caso. Alla base di ciò però c’è il digital divide generazionale. Persone leggermente più attempate non sono propriamente avvezze alla tecnologia rispetto ai più giovani, che invece navigando in rete con maggiore dimestichezza, riescono ad ottenere un buon risparmio annuale sulle proprie utenze.
Un gap che si traduce in maggiori costi, basti pensare che in media la categoria sopracitata se aderisse alle proposte relative agli ultimi 12 mesi, eviterebbe di spendere oltre 200 euro. In percentuale spendono circa il 30% in più rispetto ai propri figli.
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Ancor peggio, ma abbastanza fisiologico, è il trend dei cittadini al di sopra dei 55 anni. Appena il 15% di loro ha cambiato fornitore nell’ultimo anno. In generale questo genere di spesa viene ottimizzata preventivamente solo dal 10% della popolazione, mentre per il resto esiste un forte squilibrio da giovani e “adulti”.