Secondo l’Organizzazione della Cooperazione e dello Sviluppo economico, l’Imu sulla prima casa andrebbe applicata solo a chi detiene un reddito alto.
In tutti i provvedimenti adottati per sopperire all’emergenza sanitaria, il diktat è stato sempre lo stesso: evitare di fare figli e figliastri, garantendo una ripartizione equa di benefici e risorse. Una strategia che non sempre è riuscita, o quantomeno difficile da raggiungere appieno viste le numerose difficoltà di equiparare tutte le varie esigenze in un unico decreto. Inevitabile che, alla fine, qualcuno sia rimasto scontento. Per questo, negli ultimi giorni, si sta cercando di rimediare in questo senso, predisponendo misure ad hoc per quelle categorie sfavorite dalle misure tampone.
Il tema delle tassazioni è stato cardine negli ultimi mesi. E su questo è al lavoro l’Organizzazione per la Cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), fresca di presentazione di una proposta inserita nel documento “Going for Growth 2021”, presentato a Parigi il 14 aprile. Nel testo, la richiesta di disporre esenzioni dall’Imu sulla prima casa esclusivamente in base all’indicatore Isee. Il che andrebbe a escludere dal pagamento coloro che realmente percepiscono un reddito basso e, di conseguenza, farebbero maggiore fatica a saldare gli importi.
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Il punto preso in esame dall’organizzazione riguarda il ruolo della pandemia come portatrice di ulteriori forme di disuguaglianza. In molti Paesi ma soprattutto in Italia, dove le condizioni dei nuclei familiari a reddito più basso rischiano di peggiorare ulteriormente anche una volta finita l’emergenza sanitaria. Un effetto di disparità accentuato anche a seguito dell’aumento della popolazione povera, vittima della crisi innescata dal Covid-19 e fautrice dell’allargamento di quelle fasce in condizioni economiche precarie. Un quadro che preoccupa l’Ocse e che la spinge a una serie di suggerimenti mirati al miglioramento delle prestazioni di sostegno.
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Il primo suggerimento, oltre all’esenzione, riguarda la Pubblica amministrazione, sia sul piano degli investimenti pubblici che del coordinamento a livello governativo. Un’indicazione che non stupisce se si pensa che a breve toccherà disporre dei fondi del Recovery fund. Per quanto riguarda l’Imu sulla prima casa, la tassa abolita dal Berlusconi I costituirebbe indubbiamente un’entrata importante per le casse statali. La stragrande maggioranza degli italiani è proprietaria di almeno un immobile. Secondo l’Ocse, solo coloro che detengono un reddito basso dovranno essere esentati. Considerando gli oltre 20 miliardi di entrate con le seconde case, applicando la tassa alle prime per coloro che possono pagare l’aumento sarebbe consistente. Ma misure del genere prestano il fianco al periodo di crisi.