Importanti cambiamenti in vista per il Superbonus 110%. In base alle ultime indiscrezioni, infatti, sembra che si stia pensando all’introduzione di una nuova aliquota, oltre che all’ampliamento della platea dei beneficiari. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.
Considerata il porto sicuro dove potersi rifugiare, la casa si presenta da sempre come il luogo ideale in cui poter finalmente staccare la spina dai vari impegni della vita quotidiana. Non a caso si cerca di renderla il più accogliente possibile, in modo tale da riuscire a rispecchiare il proprio modo di essere. Molte volte, però, non si ha a disposizione il denaro necessario per riuscire a svolgere determinati tipi di lavori, decidendo pertanto di rimandare. In tal senso interesserà sapere che è possibile usufruire del Superbonus 110%.
Quest’ultimo, d’altronde, è stato introdotto al fine di incentivare gli interventi di riqualificazione e ristrutturazione degli edifici. Come è facilmente intuibile dal nome, consente di elevare al 110% l’aliquota di detrazione per lo svolgimento di determinati tipi di lavori, come ad esempio l’installazione di impianti fotovoltaici. Misura prorogata fino al 2023, sono ancora tanti i dubbi in merito a questa agevolazione, con il governo che sembrerebbe pronto ad apportare degli importanti cambiamenti. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.
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Superbonus 110%, dall’aliquota alla platea di beneficiari: tutto quello che c’è da sapere
Misura introdotta dal precedente governo al fine di incentivare i lavori di ristrutturazione e riqualificazione degli edifici, per accedere al Superbonus 110% bisogna essere in possesso di determinati requisiti. In caso contrario, infatti, il soggetto beneficiario potrebbe dover restituire all’Erario quanto percepito. Usufruibile per i lavori effettuati a partire dal 1° luglio 2020, tale misura è stata prorogata fino al 2023. In grado di interessare un gran numero di persone, a destare qualche perplessità è però la burocrazia che si rivela essere molto lunga e, per certi versi, particolarmente complessa. Proprio per questo motivo il governo starebbe pensando ad uno snellimento delle procedure, andando anche ad ampliare la platea dei possibili beneficiari.
In particolare, stando alle ultime indiscrezioni, si va verso una aliquota unica al 75% per tutti i lavori. Ma non solo, si potrebbe optare per delle applicazioni graduate in base al livello di efficientamento raggiunto dall’edificio. In particolare si dovrebbe assistere alla scomparsa di una lunga lista di aliquote minori, che andrebbero così a confluire in una sola grande aliquota fissa del 75%. Quest’ultima, quindi, dovrebbe comprendere varie agevolazioni, tra cui: ecobonus, bonus ristrutturazioni, bonus mobili, sismabonus, bonus verde, bonus facciate, bonus idrico e bonus colonnine.
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I tempi di rimborso, inoltre, dovrebbero essere ridotti da 10 a 5 anni. Ma non solo, si dovrebbe assistere ad un ampliamento della platea di beneficiari. Al momento, infatti, hanno diritto al Superbonus solamente i privati. In futuro, invece, tale misura potrebbe essere estesa anche a strutture ricettive, alberghi, imprese agricole e aziende agrituristiche. Tra gli altri si annoverano anche gli interventi di riqualificazione e messa in sicurezza del patrimonio immobiliare pubblico, come ad esempio le scuole e le strutture sanitarie. Al momento, come già detto, si tratta solamente di ipotesi. Non resta quindi che attendere e scoprire quali eventuali cambiamenti verranno apportati a tale misura.