Una nuova tassa potrebbe presto fare la sua comparsa. Dall’Europa, urgono consumi, urgono pagamenti, urgono soldi.
Il covid ha portato nel nostro paese, nel nostro continente, e nel mondo intero, una crisi mai immaginata prima. La crisi economica e sociale, che già prima della pandemia investiva numerosissimi paesi, oggi sembra essere ormai senza freno. Aziende che chiudono, che vedono dimezzarsi la propria attività, o aziende che sono chiuse da mesi causa misure restrittive di sicurezza. In tutto questo, il lavoratore, il cittadino, è sempre più in difficoltà.
Per sostenere la ricerca di liquidità da parte dei cittadini, la Comunità Europea, attraverso la sua banca, ha ben pensato di proporre tassi di interesse su mutui, prestiti e quant’altro a percentuali di interesse molto più basse del solito. Talmente basse da immaginare quasi che la Banca Centrale Europea possa rimetterci prestando denaro. Ovviamente questo non succederà mai. Nel frattempo, infatti, tutto ciò che riguarda spese per gestione è di fatto aumentato.
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Negli ultimi mesi, i costi di gestione di un conto corrente sono letteralmente schizzati, ciò significa, di fatto, che tenere i propri soldi in banca, costa sempre di più. Il costo delle operazioni, il costo del pagamento di determinate utenze attraverso specifici strumenti di pagamento è di fatto aumentato o tende ad aumentare. Sostanzialmente ci troviamo di fronte all’aumento della gestione del nostro stesso denaro.
Dall’altra parte, il tentativo, quasi la necessità, di far calare drasticamente le operazioni con utilizzo di contante. Tutto questo, porta ad immaginare una sola cosa. Presto con molta probabilità, potrebbe essere istituita una nuova tassa su tutti i conti corrente.
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I correntisti italiani, quindi, possono aspettarsi nel breve una nuova tassa che in qualche modo faccia rientrare anche la Banca Centrale Europa dei rischi inerenti ai mutui concessi a tassi bassissimi. Un circolo vizioso, insomma, come sempre a pagamento.