Nodo Bitcoin: investimento del futuro o rischio? Cosa dicono gli esperti

Un servizio de Le Iene riporta a galla i timori sullo sviluppo delle criptomonete per rispondere a una domanda: dal Bitcoin più opportunità o pericoli?

Bitcoin
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

E’ un discorso che abbiamo affrontato più volte: il Bitcoin (o meglio le criptovalute in generale) è uno strumento bello ma che, forse, non balla come ci aspetteremmo. Che sia in una fase di crescita è fuor di dubbio, forte anche della stima ottenuta da parte di grossi nomi dell’imprenditoria globale. Ma anche gli scettici sono parecchi. E il motivo è piuttosto semplice: Bitcoin fa parte di un circuito finanziario ancora non regolamentato appieno e, soprattutto, latore di un certo numero di rischi per chi decide di investirci. Niente che non si sapesse ma un recente servizio della trasmissione Le Iene riporta l’attenzione nazionale sulla criptomoneta che, a detta degli esperti, potrebbe stravolgere l’assetto finanziario mondiale.

Il concetto di fondo era in realtà una domanda: investire in Bitcoin conviene oppure no? Non solo da un punto di vista ambientale (si dice che l’emissione di criptomonete consumi energia quanto uno Stato come l’Argentina) ma proprio finanziario. La questione in realtà è piuttosto aperta: i massimi esperti hanno espresso il loro punto di vista, chi elogiando le possibilità offerte dalle crypto e chi, invece, mettendo sul piatto della bilancia più rischi che opportunità. Anche il servizio de Le Iene si è basato sul parare di alcuni grossi nomi del settore, sia per ottenere pareri autorevoli che per far capire quanto la variabile del conio digitale sia da prendere seriamente in considerazione.

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Nodo Bitcoin: investimento del futuro o rischio?

Il problema di fondo è l’instabilità. E anche questo non è niente che già non si sapesse. Fa parte della natura stessa delle criptovalute in generale e, per questo, la garanzia di un investimento sicuro non ci sarebbe in nessun caso. In questo senso, l’ascesa del valore di Bitcoin ha premiato chi ha deciso di investirci già qualche anno fa. Una crescita che non era prevedibile, incrementata dallo stravolgimento imposto dalla pandemia e, allo stesso tempo, una conferma di quanto sopra: investire significa assumere dei rischi già di per sé. Anche perché non è detto che il valore resti lo stesso di qui a qualche anno.

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Si fosse verificata (o dovesse verificarsi) la situazione opposta, ossia la perdita di valore, il danno in termini economici sarebbe ingente. Fattori di rischio che, a livelli diversi, si riscontrano in qualsiasi forma di investimento. Con la differenza che quello delle criptovalute è un mercato più instabile degli altri, proprio perché soggetto a regolamentazioni non ancora totalmente definite. Per questo c’è chi lo osanna e chi, invece, resta guardingo. L’unica soluzione è quella di informarsi prima e decidere da sé se lanciarsi o meno nel rafting. In questo caso sembra riproporsi il detto tolkeniano di non chiedere consigli agli elfi, perché diranno sia no che sì. Ecco, con gli esperti della finanza ora è (per forza) la stessa cosa.

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