Il bambino scomparso a 6 anni potrebbe essere oggi tra i più ricchi al mondo

Colpo di scena in un’altra vicenda che ha visto la scomparsa improvvisa di un bambino. Ancora un test del Dna.

Mohammed-Al-Habtoor
Mohammed Al Habtoor (Facebook)

Un nuovo caso che fa tornare indietro nel tempo, un nuovo caso he parla di un bambino scomparso, un nuovo caso che terrà il pubblico inchiodato alla tv o agli schermi degli smartphone o dei pc. M.R scomparve misteriosamente all’età di sei anni da Recale, in Puglia nel 1977. Si parlò di rapimento, si disse che il bambino era stato rapito da un barbiere della zona che lo aveva portato a casa sua per farlo giocare con suo figlio.

Da quel momento, da quell’appuntamento di giochi, insomma, del piccolo non si sono più avute notizie. Nessuna traccia del bambino. Oggi, la madre di quel bambino, Bianca Colaianni, che avrebbe riconosciuto suo figlio nei tratti di Mohammed Al Habtoor, figlio del magnata Khalaf Al Habtoor, uno dei più ricchi uomini degli Emirati Arabi Uniti. Due cicatrici scrutate in una foto, identiche a quelle del bambino, avrebbero convinto la donna.

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Il bambino scomparso a 6 anni: le autorità italiane sollecitate all’intervento

Bianca Colaianni, chiede, a questo punto, l’intercessione delle autorità italiane per consentire che sull’uomo venga effettuato il test del Dna, per scoprire se davvero si tratta del piccolo M.R, scomparso a soli 6 anni nel 1977. Una vicenda che ricorda in parte quella vissuta fino a poche settimane fa, riguardante D.P, con la presunta scoperta di una sua presenza in Russia, poi rivelatasi infondata. La speranza, però, in questo caso, è ancora viva.

“Nelle foto ho riconosciuto due cicatrici – spiega Bianca Colaianni -, una sul sopracciglio, l’altra sulla mano destra, che si procurò con un ferro da stiro. Siamo pronti a partire per Dubai – continua -ma non possiamo andarci da soli. Siamo arrivati fin dove ci è stato consentito: non abbiamo alcun potere per andare oltre. È per questo che chiediamo che la vicenda sia presa in gestione dalle autorità

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Un’altra famiglia spera ancora nel test del Dna, sperando, stavolta, che tutto possa andare per il meglio.

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