Si tratta di un conteggio provvisorio. I Carabinieri individuano un centinaio di nuclei familiari del Casertano presunti percettori illeciti del Reddito.
Accrediti per 500 mila euro complessivi, ed è solo un conteggio provvisorio. A tanto ammonterebbe il totale degli importi percepiti, sotto forma di Reddito di cittadinanza, da alcune famiglie del Casertano. Le quali, secondo un’indagine dei Carabinieri, avrebbero beneficiato della misura in maniera indebita, non solo perché benestanti ma anche perché, in alcuni casi, l’assegno sarebbe arrivato a dei camorristi con sentenze passate in giudicato. I militari hanno eseguito una verifica su circa 3.300 residenti, appurando presunte irregolarità nel 3% dei casi.
A riferire la notizia è Il Messaggero, che stima l’importo non dovuto in quasi mezzo milione diviso per un centinaio di percettori. Il sospetto, tuttavia, è che coloro che hanno beneficiato della misura di sostegno al reddito in modo indebito siano molti di più. Fra gli affiliati percettori, non vi sarebbero membri di spicco dei vari clan. Resta il fatto che, di nuovo, il Reddito di cittadinanza torna a essere accostato a situazioni lontane da quello per cui è stato concepito. Ovvero, offrire un incentivo al welfare familiare per coloro che stanno attraversando dei periodi di seria difficoltà.
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Secondo quanto appurato dai Carabinieri, niente di tutto questo si sarebbe verificato in quei nuclei familiari sospettati di aver percepito la misura indebitamente. Stando all’indagine, infatti, molti di questi avrebbero dichiarato dati falsificati, ad esempio dichiarando separazioni inesistenti o celando proprietà (come accaduto in un caso fra quelli in esame) di azienda da fatturati ingenti. Altri ancora, avrebbero percepito il Reddito nonostante lavorassero, anche se, a quanto pare, in nero. Comunque detentori, alla fine della fiera, di un reddito superiore a quello consentito per avere accesso alla misura di sostegno.
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A condurre l’inchiesta, i Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, i quali si sono serviti dei dati documentali e di altre risultanze acquisite durante servizi mirati. Ciò ha permesso di srotolare la matassa, individuando anche irregolarità in alcuni cittadini stranieri, che avrebbero usufruito del Reddito senza tuttavia essere residenti in Italia da 10 anni. Requisito invece essenziale per accedere alla misura. Probabilmente, serviranno controlli più stretti di qui in avanti.