La Carta Acquisti predisposta dall’Inps prevede un contributo per le spese di prima necessità. Ma sugli arretrati vanno rispettate le tempistiche.
Requisiti specifici e specifiche esigenze di acquisto. La Carta acquisti 2021, pensata dall’Inps come supporto di spesa a famiglie in difficoltà, può essere un buon deterrente a quelle che sono delle uscite necessarie. E comuni in un certo senso, ma che con la crisi innescata dalla pandemia diventano progressivamente più difficili da sostenere in alcune situazioni. Per questo l’Istituto ha disposto la creazione di una carta elettronica utile a coprire l’acquisto di prodotti alimentari, farmaci, beni per i più piccoli (pannolini, omogeneizzati, ecc.) ma anche per pagare alcune bollette.
Una carta di credito a tutti gli effetti in pratica, con la differenza sostanziale che i soldi, anziché venir fuori dai conti correnti degli interessati, escono da un apposito fondo disposto dall’Inps. Si tratta di una carta di pagamento ricaricabile, 80 euro per ogni bimestre. Un aiuto piccolo ma pur sempre un aiuto, a patto che, come si diceva, vengano rispettati i requisiti di accesso. Nello specifico, un reddito Isee inferiore a 7.001,37 (per il 2021) e avere un over 65 oppure un bambino sotto i tre anni nel proprio nucleo familiare.
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Carta Acquisti 2021, largo agli arretrati: la questione bimestrale
Ora, considerando che la platea dei beneficiari è potenzialmente molto vasta, risulta quantomeno complicato che l’Inps possa soddisfare il criterio dell’arretrato. Il quale, teoricamente, potrebbe scattare nel momento in cui il beneficiario inizi a usufruire della carta in un periodo successivo alla data della richiesta. E questo può verificarsi, dal momento che il primo accredito (di 80 euro) arriva esattamente nel mese di ricarica, sulla base della logica bimestrale. Quindi non immediatamente al momento della domanda. In sostanza, per arrivare al destinatario, la Carta acquisti potrebbe impiegare anche più di 2 mesi.
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Una volta ricevuta, si comincerà a ricevere l’accredito secondo la calendarizzazione stabilita. E solo in casi (rarissimi) di ritardo nell’accredito si potrà far richiesta degli arretrati. I mesi (eventuali) occorsi per riceverla non forniscono quindi una motivazione valida. Basta però l’accortezza di richiederla coi tempi giusti e il problema non dovrebbe porsi. Per quanto riguarda le modalità di domanda, basterà compilare il modulo fornito dall’Inps e presentarlo a un ufficio postale. Semplice, come la logica dei due mesi in fondo.