Un’associazione che gestisce un canile situato nella provincia di Bergamo si è vista sottrarre un’ingente quantità di punti Esselunga accumulati nel tempo grazie alle donazioni ricevute
Le vie dei furti sono infinite e ogni volta lasciano sempre più a bocca aperta. Stavolta però di mezzo ci sono andati dei poveri cani, che con queste meschinità umane non c’entrano un bel niente.
Infatti, a supere il “colpo” è stata l’associazione AnimaLibera Onlus che gestisce il canile di Grignano, frazione di Brembate, in provincia di Bergamo. Il furfante con un semplice escamotage è riuscito a sottrarre ben 130mila punti Esselunga, che convertiti in denaro equivalgono a 1100 euro.
Punti accumulati nel corso del tempo grazie alle donazioni di coloro che hanno a cuore le sorti dei cani in fase di stallo o che non sono mai stati adottati da nessuna famiglia. Una vera e propria doccia fredda così come testimoniato dalla presidente dell’associazione Antonella Gemelli.
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La numero uno di AnimaLibera ha dichiarato di voler lottare con tutte le proprie forze per riottenere ciò che è stato sottratto. I punti (convertibili in un buoni spesa) erano destinati all’acquisto degli antiparassitari per tutti i cani presenti nella struttura, oltre che tutte le altre spese primarie come cibo, acqua, cure veterinarie, chip e acquisto di prodotti per la pulizia dei vari box.
A scatenare il furto è stata una “leggerezza” commessa dalla stessa Gemelli che ha pubblicato sulla pagina Facebook dell’associazione un post con il codice della carta Fidaty per invitare le persone a fare delle donazioni. Un’azione lecita e sacrosanta, che però ha sortito l’effetto opposto.
Non essendo previsti dei controlli dei documenti da parte di Esselunga, i punti si possono convertire in buoni spesa semplicemente esibendo la foto con il codice della tessera. Il tutto è poi venuto alla luce quando la responsabile della Onlus ha ricevuto un messaggio da parte della nota catena di supermercati in cui le veniva comunicato l’utilizzo dei 132mila punti presenti sulla carta.
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Per questo è partito un reclamo ad Esselunga. L’azienda si è detta disposta a collaborare revisionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Solo così sarà possibile individuare il “furbetto” che si è preso gioco dei malcapitati animali. Al momento è comunque stata effettuata una denuncia contro ignoti. Ad ogni modo è necessaria anche una revisione della modalità di impiego dei punti. Con questo criterio possono essere presi e sfruttati da persone che non ne hanno diritto.