I dati del Pre Rendiconto sociale 2020 presentati dal consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps sono piuttosto eclatanti. Aumentano ritardi per alcune tipologie di pensioni: ecco chi ci rimette
Una situazione che sta passando sottotraccia, ma non per questo non allarmante. Purtroppo l’emergenza covid-19 e tutti i suoi effetti stanno facendo perdere di vista alcune importanti pratiche di importante rilevanza sociale.
A testimoniarlo è il Pre Rendiconto sociale 2020 presentato dal Civ (consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps) che di fatto testimonia come in questa fase ci stiano rimettendo molti cittadini decisamente vulnerabili, ovvero gli invalidi civili.
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Pensioni, ritardi Inps: tempi e disagi per una determinata categoria di contribuenti
Il dato più eclatante che viene fuori dal suddetto documento è che i tempi per il riconoscimento dell’invalidità civile si sono allungati mediamente di 4 mesi. In alcune regioni come Sicilia, Sardegna e Campania sono addirittura maggiori.
Una situazione che comporta alle persone la possibilità di non poter sfruttare i vantaggi sociali, sanitari e soprattutto economici previsti dalla legge. All’orizzonte non ci sono certezze su quando si sbloccherà la situazione. Anzi, il timore che questo stand-by possa durare ancora per molto appare più che lecito.
Passando ai numeri a fine 2020, oltre 1,2 milioni di persone avevano fatto domanda di invalidità civile a cui sono aggiunte altre 500mila circa che ha portato il computo generale a quasi 1,8 milioni di cittadini in attesa.
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Alla base di tutto ciò c’è stato il lockdown nazionale dello scorso anno, periodo in cui sono state messe da parte queste pratiche. Una reazione a catena che ha allungato i tempi facendo accumulare ritardi su ritardi. Ad onor del vero però questa problematiche era già in auge anche prima della pandemia. Le procedure per l’invalidità civile già da temo non riuscivano a far fronte alle molteplici domande, il covid di fatto ha solo accentuato un meccanismo già in corso.