Una ricerca condotta dal Boston Consulting Group ha rivelato che sono sempre più gli italiani che dopo la crisi post covid cercano lavoro all’estero
La tendenza di spostarsi all’estero per motivi lavorativi, accompagna gli italiani ormai da diverso tempo. Lo scoppio della pandemia ha però accentuato ancor di più questo fenomeno. A differenza degli altri paesi, dove i cittadini nativi preferiscono restare a casa propria per paura dei contagi, i nostri connazionali invece sono disposti ad emigrare.
Secondo un recente e curioso lavoro di ricerca condotto dalla multinazionale statunitense Boston Consulting Group intitolato “Decoding Global Talent, Onsite and Virtual” ben nove italiani su dieci sono propensi alla partenza per trovare un nuovo impiego. L’obiettivo della ricerca è quello di analizzare la ricerca del lavoro in patria e oltreconfine. I dati inerenti l’Italia sono quelli che hanno suscitato maggior curiosità.
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Lavoro: le destinazioni preferite degli italiani che emigrano all’estero
Burocrazia eccessiva e la bassa domanda di profili qualificati sono gli aspetti che a maggior ragione con l’avvento del covid sono diventati ancor più ostacolanti per i lavoratori del Bel Paese. Basti pensare che la disoccupazione giovanile italiana è tra le più alte del vecchio continente.
Per effetto di ciò molte persone optano per nazioni vicine e con opportunità lavorative decisamente interessanti come Germania, Svizzera e Regno Unito, dove le competenze sono richieste e soprattutto premiate. Seguono mete più lontane che hanno gestito al meglio la questione coronavirus come Australia e Canada.
Ritornando a parlare di numeri rispetto al 59% che nel 2014 era disposto a cercare fortuna lontano dall’Italia nel 2020 c’è stato un incremento a dir poco clamoroso. Il 90% pur di avere una condizione lavorativa dignitosa e stabile sarebbe pronto a lasciare famiglia e affetti ed iniziare una nuova vita.
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Al passo coi tempi però molte aziende estere assumono in modalità smart working. In questo modo molti cittadini possono continuare a soggiornare tra i confini italici ed avere un impiego e un salario all’altezza. Una possibilità che si auspica il 71% degli intervistati di origine italiana rispetto al 57% della media mondiale.