A partire dall’impatto del Covid fino ad arrivare allo spettro della legge Fornero, sono tanti gli elementi da prendere in considerazione in vista della prossima riforma delle pensioni.
Il 2020 si presenta come un anno difficile da dimenticare per via dell’impatto del Covid che continua ancora oggi ad incidere sulle nostre esistenze sia dal punto di vista sanitario che economico. In molti si ritrovano a dover fare i conti con una grave crisi finanziaria e, se tutto questo non bastasse, in Italia abbiamo anche dovuto fare i conti con una crisi di governo. Una situazione che ha portato Mattarella ad affidare l’incarico di guidare il nostro Paese a Mario Draghi.
Proprio l’ex governatore della Banca Centrale Europea, quindi, è chiamato a prendere delle decisioni importanti, al fine di favorire la ripresa. Oltre all’approvazione, ed erogazione, di varie forme di sussidi, sono in molti in attesa di scoprire quali saranno le future decisioni in merito ad un tema particolarmente delicato come quello della riforma delle pensioni. Il prossimo 31 dicembre, d’altronde, finirà l’era di quota 100 e per questo ci si chiede se l’esecutivo abbia intenzione di adottare nuove misure, oppure preferisca restare, almeno per il momento, fermo. Una situazione, quest’ultima, che porterebbe ad avere un sistema pensionistico basato unicamente sulla legge Fornero.
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Il prossimo 31 dicembre il periodo di sperimentazione di quota 100 giungerà a termine. Questo vuol dire che chi vorrà andare in pensione non potrà farlo più a 62 anni, come permesso con Quota 100. Dal prossimo anno, infatti, si dovrà attendere il raggiungimento dei 67 anni di età, così come previsto dalla Legge Fornero. Una situazione che preoccupa in molti, che continuano pertanto a sperare in una riforma delle pensioni che permetta di contrastare uno scalone di 5 anni che non può di certo passare inosservato.
A destare ancora più preoccupazione, inoltre, sono le parole del ministro del Lavoro Andrea Orlando. Quest’ultimo, infatti, ha di recente sottolineato come la riforma delle pensioni non venga considerata, almeno per il momento, una priorità. Dichiarazioni che hanno portato a pensare che l’attuale governo possa decidere, almeno per un certo lasso di tempo, di proseguire semplicemente con le regole previste dalla Legge Fornero. In tal senso, infatti, si ipotizza che il governo possa decidere di lasciar trascorrere ancora un po’ di tempo. In questo modo avrebbe la possibilità di prendere in considerazione varie variabili, come ad esempio l’impatto del covid.
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Stando a quanto si evince da un articolo del Corriere della Sera, infatti, nell’ultimo periodo si è registrato un forte aumento di decessi tra la fascia di popolazione in età avanzata. Questo ha comportato ovviamente alla cancellazione di numerose pensioni, con un risparmio della spesa pensionistica pari a circa 1,11 miliardi di euro. Questo risparmio, proiettato nel decennio 2020-2029, consentirebbe all’Inps di ottenere un risparmio di circa 11,9 miliardi di euro. Un dato senz’ombra di dubbio importante, e allo stesso tempo allarmante, che potrebbe incidere sulle prossime decisioni del governo in merito al tema delle pensioni.