L’ente interpella gli utenti: un test per capire come svolgere servizi più performanti e implementare l’offerta delle pensioni. Via dal 6 aprile.
Si delinea una riforma delle pensioni all’orizzonte. Ma, per le questioni più immediate, bisognerà far fede a quanto è previsto a livello ordinario. Per questo tenere d’occhio le comunicazioni dell’Inps è sempre buona creanza. Specie se, come accaduto per il messaggio n. 1405 del 2 aprile scorso, riguarda delle novità importanti. Nello specifico un questionario, per il quale il comunicato traccia le indicazioni su modalità e scopi. Un sondaggio in poche parole, indirizzato a 300 mila pensionati e composto da una serie di domande volte a fornire all’Inps un indicatore complessivo sull’utilità e le performance del servizio.
Niente studi o ricerche. All’Inps interesserà conoscere direttamente il parere dei fruitori dei servizi per determinarne la qualità e, in caso, le modifiche e i miglioramenti da apportare. Sia per coloro già in pensione che per quelli che ci andranno prossimamente e in futuro, magari proprio con l’impostazione nuova che porterà la riforma attesa per il 2022. Di sicuro, l’Inps manterrà la strada della digitalizzazione dei servizi ma, allo stesso tempo, implementerà il fattore del coinvolgimento degli utenti, in un processo partecipativo che costituirà probabilmente la pietra d’angolo della riforma.
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Pensioni, arriva il questionario: modalità e finalità
Il questionario arriverà sulle caselle riservate dei pensionati già il 6 aprile. Gli interessati saranno fruitori di varie categorie: i titolari di pensione di vecchiaia, anticipata, del regime di cumulo e di quello di totalizzazione, ma anche i fruitori di Quota 100. Complessivamente 300 mila persone, i quali diranno la loro sui servizi offerti e sulla qualità degli standard portati avanti dall’ente. Il questionario è previsto a norma di legge (art. 13, comma 2 del D.Lgs 74/2017): il passaggio di riferimento, invita proprio al coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali e di implementazione.
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Non sarà obbligatorio ma la compilazione potrebbe comunque essere utile. Anche per i numeri: su una platea di 300 mila beneficiari, infatti, l’indicatore potrà essere di maggiore affidabilità. Anche la compilazione è piuttosto semplice: un link sull’indirizzo mail e l’apertura del sondaggio, senza conseguenze di alcun tipo qualora si decida di non rispondere. A condurre le fila, il Dipartimento della Funzione Pubblica e la Customer Experience, in collaborazione con Formez PA. Le funzionalità sono, come detto, tutte interne: servirà all’Inps per capire come fare meglio ed essere più performante in termini di pensioni. Niente di preoccupante.