Tre persone, arrestate per truffa, applicano a un giovane professionista di Reggio Emilia il trucco dello smishing. La Polizia Postale scopre tutto.
Trovarsi 30 mila euro in meno sul proprio conto corrente non è di certo una bella sorpresa di Pasqua. Eppure, a un utente di Reggio Emilia, accedere sul proprio profilo home banking è costato uno spavento di cui, in tempi pandemia, avrebbe volentieri fatto a meno. Anche prima, certo, ma quando è la crisi economica a tirare le fila dei problemi ordinari, andare in deficit di denaro rappresenta un problema serio. Specie se a causa di qualcuno che ha deciso di violare i nostri sistemi di sicurezza e sottrarci deliberatamente i sudati risparmi. Una brutta disavventura, fortunatamente finita abbastanza bene.
La questura di Reggio Emilia, in collaborazione con la Polizia postale, ha infatti identificato i responsabili della truffa online, che ha visto come vittima un giovane professionista che, nell’aprire il suo conto, si è ritrovato la sorpresa shock. La denuncia era scattata immediatamente: il conto, infatti, era stato letteralmente svuotato senza che, naturalmente, l’uomo avesse effettuato movimenti di denaro così ingenti. Dopo il colpo, tuttavia, la lucidità di rivolgersi subito alla Polposta.
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I professionisti della Polizia Postale hanno immediatamente intuito come dietro la truffa subita ci fosse il metodo dello smishing. Ovvero, una tecnica particolare quasi più efficiente del “collega” phishing, che crea la fregatura attraverso un finto rapporto cordiale con il cliente/vittima. Una telefonata, falsa ma apparentemente proveniente dalla banca di fiducia, avvisa circa la presenza di movimenti sospetti sul conto. Da qui, l’invito ad accedere a un link che, in teoria, dovrebbe risolvere il poblema.
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Niente di più sbagliato. Cliccare su qualsivoglia link spalanca le porte al truffatore. In questo caso, dopo aver inserito le proprie credenziali, si consegna il proprio conto al truffatore. Senza che, naturalmente, vi siano problemi di sorta ai quali rimediare. Quello che è accaduto in questo caso. Solo che, fortunatamente, la denuncia ha sortito l’effetto sperato: tre persone sono state arrestate per truffa e al giovane professionista verrà riaccreditato il maltolto. Ma sempre meglio stare attenti: non sempre si è così fortunati.