Povertà sconfitta in Cina: la strategia in tempo di pandemia

La Cina ha ufficialmente sconfitto la povertà, nonostante la pandemia. Ma ecco qual è stata la strategia adottata dal Paese in questo periodo.

povertà cina
(Fonte: Pixabay)

La Cina è stato il Paese dove circa un anno e mezzo fa ha avuto inizio la pandemia che sta condizionando da ormai tantissimo tempo la vita di tutti. Il Paese asiatico però pian piano è riuscito a uscire dalla crisi sia sanitaria che economica.

Infatti è stata ufficialmente sconfitta la povertà. Una notizia che non può non incuriosire e non interessare. Infatti la domanda non può che essere solo e soltanto una: com’è stato possibile tutto questo? Mentre in Italia arriva un ulteriore decreto che ha l’obiettivo di elargire contributi a fondo perduto, appare giusto provare ad analizzare nel dettaglio e nello specifico questa situazione.

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Cina, ecco come è stata sconfitta la povertà

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Per affrontare questo discorso non si può non dare uno sguardo a quelle che sono le previsioni. Infatti queste ultime sottolineano e dicono come la Cina, entro il 2028, potrebbe diventare la più grande potenza economica del mondo. Insomma, gli Stati Uniti sembrano esser destinati a essere superati in poco tempo o comunque molto prima di quanto dicevano e prevedano le stime precedenti.

La domanda però, come detto, è come sia stato possibile sconfiggere la povertà in un momento  in cui tutto il globo è alle prese con una pandemia che sta mettendo a dura prova l’economia. In Italia, per esempio, il Covid ha causato anche numerose proteste e tensioni sociali. Invece a Pechino sembrano aver trovato la medicina per venirne a capo nel migliore dei modi.

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La scelta vincente del governo è senza alcun dubbio in primis stata quella di dare forza alla teoria dello sviluppo delle forze produttive e renderla materialmente applicabile alla società cinese. Un percorso iniziato un po’ di tempo fa, ma che si è rivelato fruttuoso. Si è creata ricchezza rendendo possibile una distribuzione individuale, mantenendo il controllo politico e favorendo la migrazione dalle campagne alla città. Anche le campagne sono state comunque meccanizzate e, accanto ai cantieri e alle fabbriche, è stato così possibile creare un circolo virtuoso di produttività. E ora si può davvero guardare al futuro.

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