Sport e ristori, il Decreto Sostegni aggiusta il tiro: fondi e requisiti

L’ultimo decreto corregge alcune sviste precedenti: previsti bonus per i collaboratori dello sport di importi diversi. Ecco chi resta fuori.

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Foto di Steve Buissinne da Pixabay

C’è chi attende i ristori e anche chi aspetta di conoscere quale sarà il suo destino, indipendentemente dalle misure paracadute. Il caso dei lavoratori dello sport è emblematico: fra i più colpiti dalla crisi economica ma anche fra coloro più indietro dal punto di vista dei sostegni. Soprattutto i gestori delle palestre, nei mesi scorsi, avevano fatto sentire la propria voce, a seguito di un Decreto Ristori che per la maggior parte li aveva lasciati indietro. Ora, con il Sostegni, 350 milioni sono stati stanziati in favore degli imprenditori del settore sportivo, per cessazione dell’attività o per sua riduzione.

In sostanza, l’ultimo decreto dovrebbe non aver lasciato fuori nessuno. Al netto di qualche rimostranza legata al totale degli importi, manifestata soprattutto per quanto riguarda i lavoratori autonomi e i loro contributi a fondo perduto. Sul piano normativo, non differisce molto: i bonus previsti per i collaboratori sportivi, avranno come beneficiari gli stessi che erano stati inseriti nel Decreto Ristori Quater. E anche sul piano dei requisiti non varia molto rispetto alle precedenti disposizioni.

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Quello che dovrebbe cambiare è la tempistica e, soprattutto, l’effettivo godimento dei sostegni. Il provvedimento, nominato Bonus Collaboratori Sportivi, verrà erogato a coloro che svolgono attività di collaborazione con il Comitato Olimpico Nazionale (il Coni) o con il Comitato Italiano Paralimpico (Cip). Ma potranno godere del beneficio anche coloro impegnati in rapporti collaborativi con le varie federazioni sportive nazionali, società e associazioni sportive che operano a livello dilettantistico e con gli enti di promozione sportiva (riconosciuti dal Coni).

Sport e ristori, il Decreto Sostegni aggiusta il tiro: chi è escluso

Per quanto riguarda i requisiti, sarà essenziale non essere già beneficiari di misure quali il Reddito di Cittadinanza (o di Emergenza) né di ulteriori indennità pensate per professionisti e lavoratori in collaborazione continuativa e coordinata. Non saranno inoltre considerati coloro che percepiscono attualmente la Cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria e in deroga. Per gli autonomi, non varranno i benefici se si è già percettori di indennità previste dalle Gestioni speciali.

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Esclusi anche i beneficiari delle indennità previste per il settore dello spettacolo e coloro che percepiscono altre forme di reddito. Per tutti gli altri, previsti contributi da 200 euro per coloro che hanno percepito compensi fino a 4 mila euro annui; altri 400 per chi ha ricevuto fra i 4 mila e i 10 mila. Infine, 600 euro per compensi superiori ai 10 mila euro.

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