Sostegni, spunta il Decreto-bis: misure “selettive” ma le cifre restano un’incognita
Il premier Draghi annuncia un nuovo scostamento di bilancio: in arrivo nuovi sostegni ma occorrerà fare in fretta. In estate c’è la deadline della cassa integrazione.
Non sono ancora entrati pienamente in vigore gli effetti del Decreto Sostegni, ma le rimostranze di una (buona) parte degli autonomi coinvolti hanno costretto il governo a sollevare le prime barricate. Ritenuti troppo esigui gli stanziamenti, specie per quanto riguarda il contributo a fondo perduto, il premier Draghi si è affrettato a precisare che, a breve, arriverà un nuovo scostamento di bilancio, sufficiente per incrementare i sostegni ai lavoratori. Anche se, in realtà, sulle cifre non si sa molto. Quello che è certo, perlomeno stando alle parole del presidente del Consiglio, è che la nuova spallata arriverà in concomitanza con il Def.
Per il resto, si attendono le valutazioni del Ministero dell’Economia. Un sentore diffuso, ribadito anche da La Stampa, riguarda la modalità di emissione degli emolumenti. I quali, a quanto sembra, dovrebbero arrivare secondo una logica che in realtà avrebbe già dovuto riguardare il primo Sostegni: non soldi a pioggia (modus operandi sul quale Draghi non si è mai espresso a favore) ma elargizione selettiva. Un’idea sostenuta dal ministro degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, e da quello dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.
L’obiettivo è non farsi trovare impreparati per l’estate, quando ci si ritroverà a dover fronteggiare la fine del periodo di cassa integrazione. Il tempo necessario per trovare la quadra dovrebbe essere tamponato dal nuovo strumento di sostegno, anche se al momento non sono chiare le modalità. Dovranno esserlo presto comunque, visto che si parla del mese di aprile come quello ideale per immettere il nuovo Decreto. Per ora si ragiona per stime: 20-30 miliardi di scostamento, probabilmente indirizzati a chi è rimasto chiuso più a lungo (palestre, piscine) e a chi ha subito le restrizioni peggiori (bar, ristoranti).
La Lega preme per riservare qualche quota anche alle Partite Iva e forse gli altolà dei giorni scorsi potrebbero darle ragione. Le risposte probabilmente arriveranno a metà aprile, quando ci sarà il Documento di economia e finanza. In ballo ci sono anche i soldi del Recovery Fund, o meglio, gli anticipi. Proprio in virtù di questo, si valutano ulteriori contributi per le realtà lavorative colpite dalla pandemia, specie le imprese medio-grandi, ossia quelle con una maggior quantità di dipendenti. Anche in questo senso, occorrerà fare in fretta.