La crisi covid continua a mettere in ginocchio i lavoratori. Protesta ambulanti Torino ennesimo segnale di esasperazione di un paese arrivato allo stremo
Un settore che sta risentendo notevolmente delle misure di contenimento volte a placare i contagi di coronavirus è quello dei rivenditori ambulanti dei mercati. Da nord a sud del paese l’intero comparto sta facendo fronte comune per far sentire la propria voce e smuovere una situazione diventata ormai insostenibile.
Uno degli ultimi teatri del dissenso è stato il Piemonte, nella fattispecie Torino dove i lavoratori del sopracitato settore hanno dato vita ad una protesta con il chiaro intento di sensibilizzare gli organi politici.
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Le tappe della protesta ambulanti Torino contro le restrizioni anti-covid
Il corteo di macchine, camionette e furgoncini è partito dall’Allianz Stadium di Torino (impianto noto per essere la casa della Juventus) per poi giungere nella centralissima Piazza Vittorio.
Nel mentre alcuni dei diretti interessati si sono fatti sentire, tra cui Gianfranco Nardozzi presidente del sindacato Goia: “È arrivato il momento che le istituzioni capiscano cosa stiamo vivendo”.
In seguito ha alzato i toni della polemica “minacciando” una soluzione estrema: “Se non prenderanno dei provvedimenti e continueranno a relegarci alla chiusura forzata, metteremo comunque i nostri banchi nei mercati, anche senza permesso”.
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D’altronde in un contesto di assoluta difficoltà come quello che stanno vivendo i rivenditori dei mercati, una reazione così veemente bisognava aspettarsela. Adesso la palla passa al Governo. Di certo non potrà rimanere indifferente di fronte a questa iniziativa e dovrà decidere sul da farsi.
Procrastinare ancora potrebbe rivelarsi deleterio, anche perché storicamente quando il popolo inizia “a patire la fame” succede sempre qualcosa di eclatante. Torino in questo momento non è altro che lo specchio dell’Italia intera e di un ramo che da sempre è il cuore pulsante dell’economia del Bel Paese.