A Pasqua si cercherà di mantenere perlomeno un minimo di tradizione. E gli italiani non spenderanno meno di 400 milioni di euro. Qualche consiglio per ridurre le spese.
Non sarà un periodo di grandi consumi ma va pur detto che a determinate abitudini non ci si rinuncia facilmente. Anzi, in tempi di Covid più che mai visto che l’attaccamento alle tradizioni è una delle poche cose in grado di tenerci ancora uniti alla vita di prima. A Pasqua l’Italia sarà zona rossa ma, come a Natale, un minimo di contatto con i parenti sarà concesso. E allora perché non prodursi nei soliti acquisti, pur nella consapevolezza che qualcosa non sarà come a ogni altra Pasqua? Il Codacons ha provato a tracciare i movimenti degli italiani nell’acquisto dei principali prodotti della festività.
Il risultato è che la spesa stimata complessiva sarà di circa 400 milioni di euro, fra colombe, uova e altri dolci tipici pasquali. Niente di strano che, in questo contesto, ci si chieda puntualmente quali siano le possibili soluzioni per risparmiare qualche soldo, visti anche i tempi difficili. Certo, va mantenuto anche il binomio convenienza-qualità e questo non è mai semplice. Tuttavia le soluzioni ci sono, basta un occhio attento e la lucidità necessaria nel capire che spese troppo grosse è meglio non sostenerle.
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Ciò a cui non si rinuncia è innanzitutto la tradizione: uova pasquali ai più piccoli (ma anche ai grandi) sono parte integrante della Pasqua. Così come le colombe e gli altri prodotti tipici della colazione pasquale, specie in città (come Roma) dove questa è una consuetudine radicata. In questo senso, buttare un occhio alle offerte è il primo passo, per capire quale supermercato possa farci risparmiare qualche soldo. In alcuni, infatti, è possibile trovare anche buone marche a prezzi ridotti o, nondimeno, marche meno conosciute ma comunque di buona qualità. Va da sé che anche in questo contesto vadano analizzate etichette e tutto quanto possa essere utile a distinguere un prodotto di qualità da uno meramente industriale.
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Per quanto riguarda le uova di cioccolato e gli altri dolci, l’attenzione alle etichette è cruciale. Ma anche il prezzo al chilo, spesso il vero viatico all’acquisto o alla rinuncia. Cacao in polvere, zucchero e latte (se di cioccolato al latte si tratta) sono gli elementi cardine che determinano un buon prodotto quando su parla di uova pasquali. Il cacao, in particolare, deve trovarsi prima di tutti. In caso contrario meglio virare su altri lidi. Per le colombe discorso simile: farina, zucchero e uova messi in questo ordine. Burro sì, margarina no. Ed è meglio evitare il latte in polvere. Questione di pazienza sì, ma alla fine potrebbe andar bene.