Tra le misure introdotte dal precedente esecutivo, sono ancora in molti a nutrire alcuni dubbi a proposito del bonus cashback. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.
Il precedente esecutivo ha introdotto il bonus cashback in modo tale da contrastare l’uso del contante, favorendo così l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, quali ad esempio carte di credito e bancomat. Un’iniziativa che ha riscosso in poco tempo un notevole successo, destando allo stesso tempo molte perplessità. Se da un lato ci sono coloro che continuano ad appoggiare tale programma, dall’altro canto vi sono in molti a richiederne addirittura la cancellazione.
A tal proposito interesserà sapere che in realtà tale bonus ha superato quello che poteva essere considerato un ostacolo, ovvero il Decreto Sostegni, con il cashback che è stato addirittura rinnovato con un investimento pari a 5 miliardi di euro. Se tutto questo non bastasse si potrà fare i conti con un’importante novità, senza dimenticare i vari problemi con cui si continua a dover fare i conti. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere.
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Il bonus cashback ha interessato in poco tempo un gran numero di persone, attirate dal fatto di poter ottenere un rimborso del 10%, fino ad un massimo di 150 euro, per i pagamenti effettuati attraverso l’utilizzo di strumenti elettronici. A tal proposito bisognare ricordare che è possibile fare i conti con delle interessanti novità.
È possibile, infatti, utilizzare anche le carte fedeltà del supermercato, come ad esempio Fidaty oro di Esselunga, Più Conad Card e Supercard di Coop. Quest’ultime, infatti, sono state implementate nel programma cashback di Stato. Una volta inserite nel portafoglio della propria applicazione, quindi, possono essere utilizzate per partecipare al programma. Allo stesso bisogna porgere particolare attenzione ad alcune problematiche.
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A differenza di quanto auspicato, infatti, non tutte le attività commerciali offrono la possibilità di poter partecipare al programma. Sono infatti molti gli esercizi che non sono al momento dotati dei Pos. Questo si verifica soprattutto al Sud Italia, dove l’utilizzo del contante continua ad essere preferito agli strumenti di pagamento elettronici.